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La Repubblica

VivereSlow. Da Portoferraio a Capoliveri: tra calette e pinete ci sono mercati e osterie che segnano la rinascita gastronomica dell’isola toscana ... Viste le condizioni meteorologiche di quest’ottobre, che sembra non voler lasciar iniziare l’autunno, diventa ancor più bello concedersi un soggiorno rigenerante nelle mete preferite delle vacanze d’agosto, che a fine stagione si svuotano per abbandonare quel clima un po’ anfetaminico generato dall’assalto turistico e tornano tranquille. Le
isole sono l’ideale e l’Elba si conferma come una delle perle del nostro mare: calette meravigliose, colline panoramiche, pinete e boschi qualche volta ancora ricchi e ben conservati. Ci sono i piccoli
porti e le cittadine, ma restano un’agricoltura e una pesca di piccola-media scala molto vive, capaci di dare ottimi prodotti che hanno segnato una rinascita gastronomica dell’isola negli ultimi anni.
A testimoniarlo è la crescita del settore ristorantizio, che fa dei prodotti locali il suo baluardo per differenziarsi e cucinare cose interessanti, ma prima di parlare di osterie voglio segnalare che anche all’Elba è nato un “Mercato della Terra”, di quelli che organizzano le condotte Slow Food locali in Italia insieme ad amministrazioni e produttori. Un mercato che sta avendo un grande successo
quando è stato inaugurato lo scorso agosto. Si tratta più di un “mercato della terra e del mare” quello che ogni sabato mattina si tiene a Procchio Marciana, nei giardini pubblici recentemente fatti “rifiorie” dal comune. Ci si trovano esclusivamente prodotti dell’Elba (ortofrutta, olio, vino), venduti dalle mani di chi li fa o li cattura, perché abbiamo il banco del pesce più completo di tutta l’isola e la costa di fronte, con grande attenzione alle specie minori, male più sostenibili, come palamita (Presidio SlowFood) e pesce azzurro in generale. Esplorando l’isola, sempre per portarsi a casa qualcosa di buono, è d’obbligo una tappa all’Enoteca della Fortezza di Portoferraio, per capire che il salto di qualità dell’Elba sta anche nel grande miglioramento dei suoi vini autoctoni, soprattutto l’Aleatico, recentemente diventato una Docg. All’interno delle cinquecentesche mura medicee della Fortezza si troveranno anche oli e i migliori prodotti dell’Arcipelago toscano. E poi via con le osterie: ne voglio citare almeno tre per poter riempire un weekend intero. A Porto Azzurro la “Botte Gala”, che impressiona per la bravura di chi sta in cucina ma anche di chi sta in sala, in grado di reggere con un sorriso e con professionalità anche l’assalto agostano. Ottima carta dei vini a prezzi onesti e piatti della tradizione più qualche guizzo originale basato su materie prime locali molto ben selezionate. Un locale in crescita, da tenere d’occhio. Poi si può salire a Marciana e godere del panorama dalla terrazza dell’“Osteria del Noce”, con un menu che concede qualcosa anche alla Liguria, visto che gli elbani Rita e Alberto (detto Capello per via della folta chioma che portava negli anni Settanta) si sono conosciuti a Genova dove hanno vissuto prima di tornare al luogo d’origine. Infine bisogna andare a Capoliveri, nella via centrale dello shopping dove c’è il rustico ma accogliente “Summertime” (il nome un tributo alla passione musicale del proprietario, che ha vissuto anni a New York), che come gli altri due locali conquista con una cucina tra mare e terra basata solo su ciò che offre il mercato. Insomma c’è da stare così bene da non rimpiangere affatto il “continente”.


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