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La Repubblica

Brivido caldo, Nel cuore dell’inverno ... Tè, cioccolata, vin brulé, irish coffee, ovvero conforto e relax contro i rigori di stagione. Sulle piste da sci oppure in città.,per sciogliere il gelo o lo stomaco, per salutisti o amanti della “correzione “. L'importante è tenere d’occhio calorie è qualità della bevanda ... qualcuno piaccion calde. Anzi, a molti, soprattutto quando il freddo morde, in un crescendo rossiniano di brividi che si arrampicano dai piedi fino a ghiacciare il naso (soprattutto delle donne). Su un campo, da sci o dopo una partita in notturna, aspettando il bus o tornando dalla spesa, alle bevande invernali chiediamo conforto e relax, variando la scelta dalla massima salubrità delle tisane all’allegra trasgressione del vin brulé, in un ventaglio di ingredienti, modalità e calorie che accontenta davvero tutti. Unico comune denominatore, la temperatura di servizio, che deve essere bollente, anche a costo di scottare mani e lingua. Meglio aspettare qualche minuto, trepidando e sorbendo in micro-sorsi, avvicinando appena le labbra al bordo di tazza o bicchiere, piuttosto che patire la delusione dell’assaggio tiepido, inutile e deludente. Il bere caldo scalda il corpo, allenta le tensioni, è corroborante e digestivo, diuretico e nutriente, a seconda dei casi. La medicina orientale, per esempio, consiglia un super bicchiere di acqua calda appena svegli, per rilassare stomaco e intestino. Dentro, volendo aderire alle diverse correnti dietetiche, un
cucchiaio di aceto di mele o mezzo limone, un poco di miele o una grattugiata di zenzero fresco. Un passo oltre e si entra nel paradiso di brodi e infusioni, svincolati dall’etichetta di bevande per malatini grazie ai menù della cucina d’autore, dove il percorso di piccole portate successive viene intervallato da bicchierini caldi, alternativa multigrado ai sorbetti di una volta, che la tendenza a proporre sempre più piatti freddi o a temperatura ambiente ha reso obsoleti.
Se bilancia e colesterolo si placano davanti alla carta dei tè, il demone delle gastrotentazioni rende irresistibili le varianti bollenti del latte, dai cappuccini schiumosi alle cioccolate, più o meno speziate, con o senza panna, su su fino allo zabaione, bevanda travestita da dessert che traghetta le anime golose alla sponda alcolica. Qui, tutto o quasi è permesso, in nome del preteso potere vasodilatatore, effetto che purtroppo si inverte rapidamente annullando la sensazione iniziale di tepore. Ma l’evidenza scientifica nulla può Contro il brivido caldo di un sorso di irish coffee, che strega il palato facendolo passare in un attimo dal freddo morbido della panna alla ruvidezza alcolica del whisky fino all’impatto vigoroso con il caffè bollente. Se siete dei virtuosi del bere caldo, regalatevi una tazza di Lapsang Souchong, il fascinoso tè nero cinese affumicato con legno diabete rosso, da sorseggiare sbocconcellando del formaggio stagionato o una tavoletta di cioccolato fondente. Altrimenti, arrivate a Champlas Seguin, borgo alpino a una manciata di chilometri dal confine con la Francia, quasi 1.800 metri e cinquanta abitanti in tutto. Seguendo il suono cadenzato che si insinua tra le case, arriverete da Martiri: camino acceso, piatti di polenta fumante e, sull’uscio, il più anziano della famiglia che sbatte con la frusta e infinita pazienza i tuorli d’uovo per fare il più buon zabaione del mondo. Scendere a valle a piedi, dopo, sarà uno scherzo da ragazzi.


Irish Coffee

Zucchero di canna, whisky torbato irlandese e caffè bollente Versare la panna liquida fresca nel bicchiere inclinato in modo da farla galleggiare

Vin Brulé

Vino rosso corposo, zuccherato a piacere, scaldato fin quasi a ebollizione con scorze di agrumi e spezie varie, dai chiodi di garofano alla cannella

Punch

Cinque (pancha, in indiano, la bevanda è nata all’epoca del colonialismo inglese) gli ingredienti: ruhm, cannella, zucchero, scorza di limone e acqua bollente

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