La Repubblica

Vino, la nuova sfida “Libero dai solfiti e dai prezzi impossibili” ... Liberare il vino. Niente più concimi chimici, diserbanti o erbicidi e solfiti. E neppure prezzi a cinque stelle e abbinamenti alla moda. Si apre una second life del bere: cli qualità ma dall’animo verde. Un’idea semplice e forse, proprio per questo, rivoluzionaria. A ideare il movimento “Vino Libero”, ci ha pensato Oscar Farinetti, già amministratore delegato dell’azienda Fontanafredda e anima della catena Eataly L iniziativa sarà presentata lunedì a Roma, nella sede di Eataly, e promette di arrivare a soddisfare centomila acquirenti e degustatori di vino free. “Il mondo del vino è inutilmente complicato e burocratico, basta con gli abbinamenti sensoriali e i prezzi vertiginosi, spesso giustificati solo da una filiera troppo lunga”, spiega Farinetti, “noi puntiamo a una rivoluzione che coinvolga almeno 50 cantine e che allontani il vino da tutto ciò che non è natura”. Per il momento Vino Libero coinvolge 12 cantine, 7 regioni (tra cui Piemonte, Veneto, Friuli, Lombardia, Marche,Puglia, Sicilia), 180 ettari di vitigno, 350 collaboratori e un milione di bottiglie. Per quest’esercito cli “diversamente bevitori” si apre l’opportunità di far parte attivamente di una rete che li metterà in contatto con produttori e fornitori di Vino Libero. Il sito vinolibero.it, in pieno regime dal mese di ottobre, funziona così: i produttori possono compilare la propria scheda, i punti vendita fare e ricevere ordini, i ristoranti avere una propria scheda e ricevere prenotazioni, e i clienti accedere alle degustazioni con possibilità di acquistare e dialogare coni produttori e i fornitori. “Saranno quattrocento i luoghi di vendita che dedicheranno un’intera vetrina a Vino Libero”, spiega Andrea Cantamessa, direttore vendite di Fontanafredda. “E seicento i ristoranti che avranno almeno una parte della carta dei vini dedicata”.