02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La Repubblica

L’inflazione sale al 3% mai così alta da 4 anni pesano energia e trasporti ... I consumatori: stangata da mille euro a famiglia ... Bollette, benzina, frutta e verdura: una raffica di aumenti ha colpito il consumatore che - già tramortito da un anno difficile -ha dovuto fare i conti per tutto il 2012 con rincari anche nella spesa spicciola, quella dei prodotti di base. L’inflazione media dell’anno appena chiuso è risalita ai livelli del 2008: ha toccato il 3 per cento, contro il 2,8 del 2011. Un rialzo - quello dello 0,2 per cento - che arriva in un periodo segnato dai consumi al minimo e che trova 11 suo picco nei beni da “carrello”. Al di là del dato generale - fortemente condizionato dalla spesa per energia e trasporti, ma secondo i commercianti anche dalle tariffe - l’Istat fa infatti notare che considerando solo i prodotti a più alta frequenza d’acquisto (l’alimentare, ma anche bollette, affitto, trasporti e carburante) il dato medio dell’anno appena terminato svetta al 4,3 per cento contro il 3,5 del 2011. Anche qui si tratta del valore più alto mai registrato dal 2008. Guardando solo all’ultimo mese, dicembre, le stime dell’Istat pur segnano un rallentamento del fenomeno (2,4 per cento legato soprattutto al freno dei prezzi di gasolio e benzina), ma in realtà l’andamento del costo della vita continua a preoccupare le famiglie. Di fronte al vistoso calo di alcune voci di spesa (il costo dei cellulari segna un meno 5,6 percento) c’è stato infatti un rialzo dei costi sostenuti per l’abitazione (più7,1 percento) e resta alta la spesa media per la benzina (più 13,4). L’inflazione, dunque, colpisce soprattutto le voci più difficili da tagliare. In conclusione, stima il Codacons, gli aumenti si sono tradotti in 925 euro di spesa in più per i single, 1458 euro circa in più per una famiglia di tre persone e 1545 euro in più per un nucleo famigliare di quattro. Per la famiglia media “tipo” dell’Istat, quella composta da 2,5 persone, la stangata 2012 è stata pari a 921 euro. Il risultato, secondo gli agricoltori di Coldiretti e Cia, e che la crisi ha modificato la quantità e la qualità della spesa: sei italiani su dieci hanno deciso di limare all’osso proprio le spese da “carrello”; una famiglia su tre ha tagliato le quantità acquistate rispetto al già critico 2011; il 34 per cento delle famiglie ha deciso di puntare ai prodotti low-cost e l’hard discount spopola soprattutto nel Mezzogiorno. I consumi, dunque, non ti- partono e il commercio soffre un ricorso alla cassa integrazione forte come non mai: nel 2012 negozi grandi e piccoli aumentato del 39,5 per cento il ricorso all’ammortizzatore sociale, toccando il tetto dei 169 milioni di ore applicate. L’ultima speranza per aggiustare almeno un po’ un anno così storto è ora appesa all’andamento dei saldi, già avviati in alcune regione e oggi in partenza su tutto il territorio nazionale. I negozianti restano scettici: secondo Confcommercio, rispetto allo scorso anno, ci sarà un calo delle vendite dell’8 percento. Eppure, a sentire i consumatori tali previsioni sono rosee: secondo Adusbef e Federconsumatori “saranno pochissime le famiglie pronte ad acquistare a saldo, non più del 36-37 per cento, a maggior ragione dopo la caduta del loro potere di acquisto del 13,2 percento dal 2008 ed in vista della stangata di 1.490 euro che le aspetta nel 2013”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su