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La Repubblica

In cucina ... Attenti a plastica & Co. Le sostanze nocive non sono sempre in agguato ... Le stoviglie importate dalla Cina spesso non rispettano le normative: il cibo può essere contaminato dai metalli pesanti delle pentole o dalle resine dei contenitori sottoposti a forti temperature. Evitare i prodotti con prezzi assai economici, eliminare le padelle graffiate ... La scritta “BPA free” apposta da molti produttori di contenitori e plastiche alimentari potrebbe non essere più una garanzia di sicurezza Anche il nuovo plastificante utilizzato per piatti, contenitori e biberon, infatti, sembra essere dannoso. Si tratta del bisfenolo S (BPS) che ha sostituito il bisfenolo A (BPA) ormai messo al bando per i suoi effetti tossici sulla salute. Un recente studio pubblicato su Envirorimental Health Perspectives e condotto dall’università di Galveston, in Texas, ha dimostrato che proprio come il BPA, il bisfenolo S persino a dosi bassissime interferirebbe con la risposta delle cellule agli estrogeni, modificando i processi di crescita e morte delle cellule e la stessa produzione ormonale. Un altro recente studio (vedi articolo a lato) ha, invece, evidenziato che mangiare zuppe e minestre in piatti di plastica melaminica può aumentare il rischio di calcoli renali. “Già nel 2010 l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha abbassato il limite di migrazione della mela- mina da 30 mg/Kg di alimento a 2.5 mg - spiega Mariarosaria Milana, della sezione Esposizione rischi da materiali dell’Istituto Superiore di Sanità - un limite al quale tutti i produttori europei devono attenersi e che pone questi prodotti sotto il mirino proprio perché si è visto che possono rilasciare sia melamina che formaldeide”. Un provvedimento scattato anche a seguito del caso del latte in polvere e dei suoi derivati provenienti dalla Cina e contaminati da melamina. E anche nel caso delle stoviglie in plastica il rischio arriva sempre da Cina e Hong Kong i cui prodotti, non soggetti ai limiti europei, arrivano talvolta anche in Italia. In base ai dati del Rasff (Sistema di allerta rapido europeo) sulla sicurezza alimentare gli articoli da cucina provenienti dalla Cina costituiscono circa il 70% del totale dei ritiri e delle notifiche in Europa. E l’Italia è fortemente interessata al fenomeno. Le cause più frequenti dei ritiri sono due: l’eccessivo rilascio di metalli pesanti (cromo, nichel, manganese, presenti nell’acciaio inossidabile e in altri metalli usati per le pentole) e la “migrazione globale”, cioè un parametro che misura in modo aspecifico ciò che viene ceduto all’alimento e che spesso ha valori molto superiori ai limiti consentiti. “Per precauzione - raccomanda Milana - sarebbe bene acquistare tutti i prodotti destinati a venire in contatto con il cibo in negozi di marca e diffidare dei prezzi troppo bassi”. Un’importante precauzione riguarda l’uso di queste stoviglie. “Non bisogna mettere in queste ciotole zuppe o altri cibi caldi e neppure usarli nel microonde specie se si usano alimenti acidi come la salsa di pomodoro. Queste precauzioni sono ancor a più importanti se le stoviglie sono quelle usate dai bambini che hanno un peso corporeo inferiore e in caso di rilascio di sostanze tossiche corrono un rischio superiore”. Cautela anche se si scelgono stoviglie realizzate con le plastiche ecologiche: “Quelle biodegradabili sono plastiche più sottili e possono risentire più di quelle tradizionali della temperatura, della luce, dell’ossigeno” precisa l’esperta dell’ISS. L’attenzione deve essere alta anche con le padelle anti-aderenti che hanno il fondo rivestito con più strati di ceramica. In questo caso, ci potrebbe essere una eventuale migrazione di piombo e cadmio, metalli che si trovano negli smalti utilizzati per la colorazione. Dopo la smaltatura gli oggetti subiscono una cottura per fissare i componenti. Se questa operazione non viene eseguita correttamente, gli oggetti possono cedere sostanze indesiderate agli alimenti. “Tutte le stoviglie, comunque, di qualunque materiale siano vanno eliminate non appena il fondo si graffia perché il rischio che rilascino sostanze tossiche aumenta”, dice Milana.

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