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La Repubblica

Derby di Puglia Primitivo o Negramaro? ... Potente e suadente l’uno, versatile ed elegante l’altro: i due grandi vini dalle umili origini sono protagonisti di una scalata irresistibile, grazie anche a uno zio d’America e a una rock band Una sfida apertissima all’ultimo calice d’autunno... La vita è troppo breve per bere vini mediocri», sosteneva Wolfgang Goethe. E anche per produrli. Forse per questo i viticultori pugliesi, stanchi di lavorare soprattutto per irrobustire certi pallidi vini del nord, hanno cominciato a produrre - e a bere - dei grandi rossi. Senza quarti di nobiltà con cui vestire le proprie bottiglie, ma con una materia prima da far invidia ai vignerons di mezzo mondo. Il derby tra Primitivo e Negramaro è nato così, impreziosito dallo zio d’America il primo, dalle canzoni della band omonima il secondo, con il risultato in bilico felice a seconda di annate e vignaioli. Il Primitivo porta nel nome la forza della materia originaria. E poco importa se l’abate Francesco Illicerti - il primo a coltivarlo a fine ‘700 nella campagna di Goia del Colle - lo battezzò primitivo semplicemente perché si trattava di uva a maturazione precoce. Mai come in questo caso, invece, nome e destino coincidono. Nelle bottiglie migliori, ciliegia e sottobosco, potenza e longevità, sapidità e suadenza: quasi un archetipo del vino rosso. A garantirne la qualità, il successo mondiale del gemello genetico Zinfandel. Era il 1967 quando il fitopatologo californiano Austin Goheen, di passaggio a Bari, venne folgorato dalla somiglianza del Primitivo al suo vino preferito. Ma solo nel 2001, un’altra ricercatrice americana, Carole Meredith, ha scoperto il percorso secolare che ha condotto un vitigno croato, il Crljenak katekanski, sia in Puglia sia negli Stati Uniti, dando origine a Primitivo e Zinfandel. Il Primitivo ha dismesso i panni del vino da taglio per diventare principe della viticoltura pugliese, capace di far rialzare la testa all’agricoltura tarantina, tanto verace quanto sfortunata. In scia al suo vino color passione, infatti, si reintonacano le masserie e si ringiovaniscono le cucine, mentre gli attori istituzionali della rinascita organizzano degustazioni itineranti, seguendo il fil rouge del Movimento Turismo del Vino Pugliese. Un cambio di passo e mentalità in grado di far entrare il Primitivo nel gotha dei grandi vini, tanto che due anni fa l’Es di Gianfranco Fino ha conquistato il gradino più alto, lasciandosi alle spalle amaroni e baroli, brunelli e supertuscan. Più che rivale, il Negramaro è alterativo e diverso. Condivide la stessa storia di uva da taglio e per buona parte le stesse terre, tra Messapia e Salento, ma è di carattere migliore, malgrado il nome arcigno faccia sospettare spigolosità e cupezze. Tanto versatile da accettare con insospettabile facilità la compagnia - pur minoritaria - della Malvasia Nera per realizzare il Salice Salentino, intenso e avvolgente. Tanto duttile da comprimere sentori amaricanti e di tabacco per tramutarsi in un rosato elegante, campione dei brindisi estivi. Se il mare di Puglia abbaglia, la campagna vi sorprenderà. Tra una zuppa di cozze (controllatissime) e una polpetta di pane al sugo, Primitivo e Negramaro vi faranno amare l’autunno.

Primitivo

Papale Ore 2010 Apprezzato dai cardinali dell’ultimo conclave, il rosso dai sentori di lampone della famiglia Varvaglione Abbinamento: arrosti Prezzo: 25 euro

Centofuochi 2011 Soloperto Colore granata e profumi di frutta matura per il vino pieno, dall’alcolicità decisamente importante (15 % vol.) Abbinamento: selvaggina Prezzo: l5euro

ES Cantina Gianfranco Fino Cioccolato e caffè firmano il miglior vino italiano degli ultimi due anni nella summa delle cinque maggiori guide enologiche Abbinamento: formaggi
Prezzo: 35 euro

Dunico Accademia dei Racemi Crescono su terreni sabbiosi, le viti di questo Primitivo, tra complessità e note balsamiche, affinato in botti grandi Abbinamento: formaggi. Prezzo: 19 euro

Terra rossa e pietra calcarea regalano un misto di eleganza e severità al vino principe della Masseria Altemura Abbinamento: agnello al forno Prezzo: 18 euro Altemura Doc 2010

Negramaro

Anima di Negramaro Uzzano Rossa Emera Ha misura e speziatura morbida (cannella), il rosso di Claudio Quarta, ex biologo itinerante tra Italia e Stati Uniti Abbinamento: zuppe. Prezzo: 10 euro

Masseria Maime Salento Egt Tormaresca Un anno in barrique e uno in bottiglia per plasmare il Negramaro tinta rubino intenso, secco, fresco, speziato Abbinamento: salumi. Prezzo: 18 euro

Teresa Manara Negramaro Salento Igt Cantale Affinamento in botte piccola per questo Negramaro, che profuma di frutti e fiori rossi Abbinamento: paste con ragù di carne Prezzo: 12 euro

50esima Vendemmia Salice Salentino Riserva Leone de Castris Malvasia Nera (10%) e due anni di riposo per il rosso doc morbido e persistente Abbinamento: agnello. Prezzo: 10 euro

Orfeo Negramaro Salente Igt Cantine Paolo Leo Medaglia d’oro al concorso internazionale Selezione del Sindaco 2013 al rosso rotondo e speziato (tabacco) Abbinamento: arrosti, brasati. Prezzo: 15 euro

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