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La Sicilia

Vendemmia sulle terre dei boss ... La vendemmia su un terreno confiscato alla mafia. La raccolta delle uve è iniziata ieri su un appezzamento, sottratto al boss mafioso Leoluca Guccione, in contrada Cerasa, nel territorio di Monreale. Si tratta di circa 7 ettari di vigneti coltivati a Nero d'Avola, Trebbiano e Cattarratto. I terreni si estendono complessivamente su 30 ettari, in parte occupati da un agrumeto, un pereto e un'azienda agricola.
I dieci giovani della cooperativa sociale la "Castellana sicula", presieduta da Francesco Salute, hanno avviato la vendemmia in un clima di festa ed ottimismo. Erano presenti anche il presidente dell'associazione antiracket «Emanule Basile», Salvino Caputo. I terreni erano stati assegnati, circa 18 mesi fa, all'allora sindaco di Monreale Caputo per essere destinati ad attività agricole e zootecniche.
La vendemmia durerà circa 8 giorni e le uve raccolte confluiranno in una cantina del comprensorio per creare una nuova etichetta dal titolo «Vino prodotto dai terreni sottratti a Cosa nostra».
«E' sempre una grande emozione - ha detto Caputo - vedere giovani fino ad ieri disoccupati, avviare oggi un'attività agricola nel cuore dei terreni sottratti alla mafia e alla criminalità organizzata. Questo dimostra come sia ancora possibile liberare il comprensorio dalla presenza mafiosa e creare impresa, lavoro e sviluppo economico dove prima imperava la ferrea legge della mafia».
L'etichetta del nuovo vino sarà ideata dai ragazzi dell'Istituto statale d'Arte per il mosaico di Monreale Mario D'Aleo. Caputo ha chiesto al preside di partecipare al progetto coinvolgendo i giovani studenti dell'istituto in un impegno che è un simbolo della lotta alla mafia.
La nuova etichetta è un altro dei prodotti che si coltivano sui terreni confiscati alla mafia nel territorio di Monreale. Alcuni, ad esempio la pasta biologica, si sono già inseriti nella rete di distribuzione nazionale.

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