02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

L'Economia

Biserno e Jermann volano sul podio San Guido e Frescobaldi: quando il vino dà valore … Iraggiungibile: la Tenuta San Guido dei marchesi Incisa della Rocchetta domina ancora una volta la graduatoria 2022 sulla redditività, con un indice stratosferico che supera il 62%. E il risultato del rapporto tra il margine operativo lordo (ebitda) e il fatturato conseguito dalla blasonata maison di Bolgheri, famosa nel mondo per il suo mitico rosso Sassicaia, che guida indisturbata la top ten della classifica, riservata alle sole imprese private, che fotografa le cantine con la più alta redditività. Sul secondo e terzo gradino del podio due new entry: la toscana Biserno e la friulana Jermann con indici rispettivamente pari al 52,7% e al 48,4%. Entrate per la prima volta nella classifica delle più importanti aziende italiane, le due note griffe enologiche conquistano di diritto anche il podio della redditività. Appartengono entrambe, con quote diverse, alla Marchesi Antinori che proprio quest’anno lascia il podio, piazzandosi in ottava posizione con un indice del 27,2% (i dati di Biserno e Jermann sono separati). Al quarto posto si conferma la Marchesi Frescobaldi, con un rapporto che sfiora il 39%, in crescita di oltre 2 punti. L’importante casata toscana, presieduta da Lamberto Frescobaldi, ha una stazza ben diversa dalle prime tre, figurando ai piani alti del mercato con un giro d’affari di 253,9 milioni e il suo indice di redditività ha quindi un peso specifico significativo. Altrettanto si può dire per il Gruppo Santa Margherita dei fratelli Martotto, che si conferma in quinta posizione con un rapporto del 34,6% conseguito con un fatturato di ben 260,4 milioni. Marchesi Frescobaldi, Santa Margherita e Marchesi Antinori sono i tre big presenti nella top ten. Si torna infatti a una taglia più contenuta con Argiolas: sede a Serdiana (Cagliari), la cantina sarda guidata dall’omonima famiglia, è la punta di diamante della viticoltura della sua regione, e non solo: con un indice del 30,6% sale al sesto posto, guadagnando una posizione. Passiamo in Sicilia, e precisamente a Partinico nel palermitano, con un’altra cantina a controllo familiare: è la Cusumano che migliora di ben 5 punti il suo indice, raggiungendo il 3o%, al settimo posto. Al nono posto un altro ahitué: siamo a Montecchio, a sud di Orvieto, in Umbria dove ha sede la Famiglia Cotarella. Guidata da Dominga, Marta ed Enrica Cotarella, questa realtà cammina con un passo costante: ancora una volta l’indice raggiunge il 25% e le consegna il nono posto. In chiusura una new entry, è la Marchesi Mazzei, una delle più antiche e affermate cantine toscane (con proprietà anche in Sicilia). Cuore nel Castello di Fonterutoli a Castellina in Chianti, nel Chianti classico, è una maison che marcia con l’impegno di tutta la famiglia, sotto la regia di Filippo e Francesco Mazzei in prima fila. E importante osservare che tutte queste cantine sono legate a filo doppio con la produzione, a riprova che terra e vigna non impediscono il raggiungimento di risultati economici importanti. Caratteristiche analoghe riguardano anche le aziende a ridosso della top ten : sono nove quelle che hanno chiuso l’anno con indici superiori al 20%. Partendo dall’undicesima posizione si tratta di Donnafugata (24,6%), Carpineto (24,5%), Terra Moretti (22,5%), Planeta (22,4%), Casa Paladin (21,19%), Castellani (21,19%), Fantini group (21,10%), Feudi di San Gregorio (20,75%), Mastroberardino (20,16%). L’indice di redditività non riguarda il mondo cooperativo, i cui fini statutari sono l’aiuto ai soci e la migliore remunerazione delle uve. In pratica solo 4 cantine possiedono più di mille ettari vitati. Il quinto posto, con 900 ettari, tocca alle Tenute del Leone Alato, il braccio vinicolo delle Assicurazioni Generali in espansione. Segue in sesta posizione il gruppo Terra Moretti presieduto da Francesca Moretti e guidato dall’ad Massimo Tuzzi, con una proprietà che abbraccia Franciacorta, Toscana e Sardegna. Ancora in espansione il vigneto della Tommasi family Estates: il gruppo veneto è passato dai 714 agli 800 ettari e molti segnali rivelano che non si feiinerà qui. Non sono da meno i conti Marzotto: Santa Margherita dilata ancora la proprietà viticola passando dai J52 ettari agli attuali 648. La graduatoria si chiude con Cusumano (525 ettari in Sicilia) e Feudi di San Gregorio dei Capaldo, che continua a potenziare le sue vigne fino a 500 ettari.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su