02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

L'Espresso

Solengo cento e lode … Punteggio pieno per un grande classico dell'antichissima tenuta Argiano, rivisitato vitigno per vitigno dai nuovi proprietari… Tenuta storica di Montalcino, con origini nel Cinquecento, Argiano è cardine del territorio fin da quando, grazie alla famiglia Pecci, si edificò la celebratissima villa, punto di riferimento – non solo architettonico - per le abitazioni signorili dell’epoca. Le fortune vitivinicole, invece, determinate dai 125 ettari (di cui 57 vitati), si devono alle visioni della contessa Noemi Marone Cinzano, coerenti con la gestione illuminata di Ersilia Caetani Lovatelli, una delle prime “donne del vino” italiane, che riuscì a rendere i vini di Argiano ambitissimi già nell’800. Negli anni ‘90 del secolo scorso, poi, insieme alla contessa Cinzano, arriva ad Argiano Giacomo Tachis, uno dei numi dell’enologia internazionale, che lascia la sua impronta soprattutto con la creazione del Solengo. Nella sua incarnazione moderna, inaugurata nel 2013 con la vendita ad André Santos Esteves, imprenditore, senior partner e presidente di BTG Pactual (la più importante banca d’investimento latinoamericana), gli intendimenti di casa prevedono impatti ambientali ridotti al minimo, grande lavoro di zonazione e conseguente selezione donale - fortemente voluto dal Direttore della Cantina, Bernardino Sani - e vitigni internazionali come Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot e Syrah, accostati al Sangiovese Grosso, il nume di casa, a cui si devono diverse gemme, tra cui una pregevole versione di Rosso di Montalcino e ovviamente i diversi Brunello. Argiano va indubbiamente verso il futuro, insomma, con un occhio, attento, rivolto al passato. Toscana IGT Solengo 2020. Un grande classico di Argiano, fondamentale nel passato e nel presente, recentemente oggetto di un restyling gustativo. Cabernet Sauvignon, Syrah, Petit Verdot e Merlot in dosatissimo assemblaggio, ha naso di visciole in confettura, foglia di pepe, tocchi di tabacco e zest di sanguinella, palato con tannini sapidi, densità e croccantezza, eccellente persistenza. Perfetto con un piatto rivisitato della tradizione toscana come la bistecca alla fiorentina fritta.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su