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Libero Mercato

Il Chianti più forte della crisi … I dati del Consorzio. Anche con il dollaro ai minimi i viticoltori toscani vendono il 30% in Usa… Quello del Chianti Classico è il più antico consorzio di produttori di vini in Italia. L’istituzione risale al 14 maggio 1924, quando un gruppo di 33 produttori si riunì a Radda in Chianti per dar vita al Consorzio per la difesa del vino Chianti e della sua marca d’origine, con l’obiettivo di tutelare il vino dai plagi e, contemporaneamente, promuovere lo sviluppo di un territorio vinicolo già delimitato nel lontano 1716 con un editto del granduca di Toscana Cosimo III. A fine settembre del ‘24 i soci iscritti erano già 189. Oggi, con oltre 600 soci iscritti, di cui circa 350 imbottigliatori, il Consorzio Vino Chianti Classico rappresenta il 95% dell’intera denominazione e si avvale di un’organizzazione moderna, strutturata e professionale per svolgere i suoi compiti.
“Abbiamo chiuso il 2007 - dice Marco Pallanti, presidente del consorzio - con dei risultati ottimi. Oltre ad aver venduto tutta la produzione, 284mila ettolitri, abbiamo anche intaccato le scorte per altri 5mila ettolitri. I dati confermano anche la vocazione esterofila del nostro vino: il mercato d’elezione rimane quello degli Usa (assorbe il 30% della produzione) seguiti dall’Italia (27%), dalla Germania (10%), dall’Inghilterra (9%), dalla Svizzera (8%), dal Canada e dal Giappone (entrambi al 5%). Stiamo registrando una grandissima crescita in Russia che, grazie al solerte lavoro di importatori che si sono dedicati appieno alla valorizzazione del vino italiano sul mercato, è fra i primi otto paesi al mondo consumatori di Chianti. Un discorso a parte merita la Cina dove dobbiamo, prima di portare il vino, esportare l’immagine e l’allure del nome Chianti”.

In quest’ottica il Consorzio, oltre a partecipare al Vinitaly in Tour in terra cinese, ha invitato nel Chianti alcuni famosi fotografi cinesi. Con le foto scattate è stato realizzato un dossier, distribuito poi in Cina, riguardante il Chianti visto attraverso gli occhi dei cinesi. Sul fronte della salvaguardia del vino in patria, invece, ha da poco preso il via il progetto “Cercala bottiglia”. Dal sito www.chianticlassico.com basta digitare il numero seriale della fascetta per ricevere informazioni circa le peculiarità della bottiglia e dal cellulare è possibile inviare un sms al 366-3333603 contenente il numero seriale e il formato della bottiglia.
E il Consorzio ha svolto e svolge, inoltre, attività di formazione e ricerca. Chianti Classico non è però solo vino, ma anche olio extra vergine di oliva. L’olio Chianti Classico DOP ha una tradizione secolare e oggi è tutelato dall’unione di 238 olivicoltori, 93 imbottigliatori e 26 molitori. Il Consorzio, nel 2007 ha prodotto 85mila litri d’olio.
“L’olio - conclude Pallanti - è l’oro del Consorzio. Nonostante i problemi che hanno afflitto la produzione toscana di olio nel 2007, quali le condizioni climatiche e un attacco di mosca olearia alle colture, l’olio del Consorzio, poiché nasce in alta collina, ha mantenuto l’elevata qualità di sempre”.

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