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Libero Mercato

Export negli Usa a rischio per le bottiglie italiane ... Effetto dollaro debole... L’Italia potrebbe nei prossimi anni perdere il primato dell’export di vino negli Stati Uniti se non si interverrà per sostenere questa medaglia del made in Italy. Nonostante gli oltre 845 milioni di litri venduti oltreoceano e una crescita complessiva dell’8% rispetto al 2006, i vertici dell’Assoenologi (l’Associazione degli enologi ed enotecnici italiani) temono l’effetto dollaro debole anche su questo prodotto. Ma il primato italiano potrebbe continuare se si attuassero misure di promozione e sostegno al prodotto della vigna. Secondo stime dell’Istituto nazionale per il commercio estero (Ice) nel 2010 le casse di vino vendute negli Stati Uniti saranno circa 337 milioni e potrebbero arrivare addirittura a 354 milioni entro il 2015. “Il mercato americano è infido e non può mai considerarsi acquisito”, ha spiegato Aniello Musella, dirigente dell’Ice a New York intervenendo al congresso di Assoenologi, “ma occorre fare attenzione, poiché se ci sono opportunità di guadagno maggiori l’importatore abbandona il fornitore”. Con l’euro che viaggia stabilmente intorno a 1,60 sul dollaro, gli importatori stanno già riducendo i loro margini di guadagno, e nel frattempo i prezzi dei vini italiani sono aumentati del 2,5%, Concorrenza agguerrita e dollaro debole sono comunque compensati dall’aumento costante dei consumi: “C’è un dato che ci conforta”, ha detto Musella, “ed è il continuo aumento del consumo di vino negli Usa, in crescita continua da cinque anni” e poi tra i consumatori americani l’aumento del prezzo non è ancora percepito perché si tratta di una fascia di consumo per la quale il prezzo non è un fattore determinante di scelta, Oggi l’Italia è leader per le esportazioni in quantità, mentre in valore è seconda solo dopo la Francia. Dal nostro Paese vengono esportati prodotti come il Pinot Grigio, il Pinot Nero, il Merlot e il Cabernet Sauvignon ma adesso è necessario, secondo il direttore generale di Assoenologi, Giuseppe Martelli, puntare su prodotti innovativi, “facendo analisi di mercato e studi di impatto finalizzati esclusivamente al pubblico americano”.

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