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LA CONQUISTA DEI MERCATI

L’Italia del vino fa rotta sull’Africa. A partire dalla Sierra Leone, che apre le porte al Belpaese

Sunkarie Kabba-Kamara, sindaco della seconda più grande città del Paese africano, in Valpolicella dalla griffe Zenato
AMARONE, NADIA ZENATO, vino, Italia
Sunkarie Kabba-Kamara, sindaco di Mekeni, in Sierra Leone, con Nadia Zenato

Tra i tanti mercati del vino del futuro, ancora da scoprire e conquistare, c’è sicuramente quello dell’Africa e dei suoi tanti Paesi, in via di sviluppo, che sempre più tendono uno sguardo di interesse alle grandi patrie del vino, tra cui l’Italia. E a Vinitaly è stato fatto un primo passo verso l’incontro, sotto il segno del vino, tra Italia e la Sierra Leone, con la presenza di Sunkarie Kabba-Kamara, sindaco di una delle più grandi città della Sierra Leone, Makeni, che ha incontrato molti produttori del territorio veronese, a partire d Nadia Zenato, a capo della storica griffe dell’Amarone e del Lugana, anche per portare avanti il progetto Smart Farm Village, e attrarre investitoti interessati a sviluppare progetti di business sostenibile e costruire un mercato del vino di qualità.
Una strada che si apre, per il vino italiano, verso l’Africa, anche grazie al gemellaggio siglato con la Città di Verona da Unkarie Kabba-Kamara, che è anche l’unico sindaco donna della Sierra Leone, Paese che insieme a Ghana, Nigeria, Costa d’Avorio, Gambia, Liberia, Guinea e Capo Verde forma la Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale, un mercato di 230 milioni di persone.

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