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DOC BIANCHISTA

Lugana, sulla scia di investimenti ed export, produzione 2018 a 17,58 milioni di bottiglie (+8,6%)

Tra i filari di Turbiana, che si affacciano sul Lago di Garda, le quotazioni toccano i 250.000 euro ad ettaro
LUGANA, Italia
Lugana, 2018 a quota 17,58 milioni di bottiglie

Sulla scia degli investimenti che negli ultimi tempi hanno portato tra i filari del Lugana le principali griffe venete, da realtà storiche dell’Amarone e della Valpolicella come Allegrini, che tra ettari vitati e da vitare è arrivato a quota 50, e Tommasi, con 60 ettari, di cui 45 vitati e 30 già in produzione, ad un big della cooperazione come il Gruppo Santa Margherita, che nel 2017 ha acquisito la maggioranza di una della cantine leader del territorio della Lugana, Cà Maiol, azienda con 140 ettari vitati, ed una produzione intorno a 1,5 milioni di bottiglie, senza dimenticare chi, per primo, ha puntato sulla Turbiana in tempi non sospetti, sin dagli anni Sessanta, come Zenato, la denominazione bianchista che si affaccia sul Lago di Garda ha toccato valutazioni importanti, a quota 250.000 euro ad ettaro, tanto da farne il territorio bianchista che più si è rivalutato negli ultimi decenni, forte anche di una crescita produttiva senza freni, che l’ha portato a chiudere il 2018 registrando un trend di crescita del +8,6% sul 2017, per un totale di bottiglie prodotte pari a 17,58 milioni. Numeri che confermano il successo del Lugana nei mercati internazionali, per un fatturato che strizza l’occhio all’estero, con un 70% di export, trainato da Nord Europa e Usa. Un successo capace di fare da traino all’intero territorio, anche in termini turistici, come dimostra l’apprezzamento raccolto da una delle firme più in vista del giornalismo enoico mondiale, quella di Kerin O’Keefe, italian editor del magazine Usa “Wine Enthusiast”, che ha messo la regione gardesana e i suoi vini tra le prime dieci mete enoturistiche di tutto il mondo da visitare nel 2019.
Una realtà da consolidare, posizionando al meglio la Denominazione nei mercati mondiali, attraverso un ricco calendario di attività promozionali: la prima tappa sarà a Wine Paris (11-13 febbraio, Parigi), perché, come spiega il direttore del Consorzio del Lugana, Carlo Veronese, “sull’onda della crescita considerevole di numeri e risultati, siamo alla costante ricerca di nuove sfide e nuovi mercati, tra i quali quello francese”. Dopo la Francia, tanti altri sono gli eventi e le manifestazioni internazionali, che rappresentano importanti occasioni di incontro e di confronto con un pubblico specializzato di buyer, stampa e professionisti del settore, cui parteciperà il Lugana. A marzo sarà a volta degli Usa, con lo Slow Wine Usa Tour 2019, che toccherà le città di San Francisco, Portland, Denver, New York e Boston, quindi la Germania, a Düsseldorf per il consueto appuntamento con ProWein (17-19 marzo 2019). Ed ancora, ovviamente, Vinitaly, (7-10 aprile 2019, Verona), quindi a Milano per i Best Wine Star (4-6 maggio 2019) e Londra, per la attesa London Wine Fair (20-22 maggio), tappe fieristiche che si alterneranno a masterclass in Europa e alla nuova edizione di “Armonie senza Tempo”.

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