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Con la crisi scoppia anche la bollicina ... Crollano del 25% le vendite dl champagne. E gli imbottigliatori dimezzano gli ordini di uva... Per far fronte al calo delle vendite di champagne a seguito della crisi, quest’anno i produttori hanno deciso di ridurre la raccolta di acini del 32%, lasciando milioni di acini a marcire. Il risultato sarà un calo del 44% nel numero di bottiglie fornite da produttori del calibro di LVMH, il primo produttore mondiale. Un segno evidente che i tagli alle spese dei consumatori pesano anche su questo comparto del lusso. Era dal 1955, anno di una vendemmia eccezionalmente abbondante, che ai produttori della Champagne non capitava di dover ridurre di brutto la quantità di grappoli utilizzati. Gli acquirenti di champagne “sono sicuramente più attenti al prezzo” confida Jill Pienta, vicedirettrice della Randolph Wine Cellars a Chicago, che ha aggiunto che alcuni dei suoi clienti stavano passando a spumanti da 8 dollari a bottiglia. Quest’anno si prevede che le vendite di champagne, dai 339 milioni di bottiglie del 2007, scenderanno a 260 milioni. Nel 2008 le vendite sono scese a 322 milioni di bottiglie: il primo calo dal 2000. Di conseguenza i produttori, che fino a quel Stime momento avevano evitato di abbassare i prezzi, hanno deciso di ridurre la quantità di champagne prodotto per evitare di svendere le bottiglie invendute. L’organo di gestione del settore, il Comité lnterprofessionnel du Vin de Champagne, stima che nelle cantine giacciano pi di 1 miliardo e 200 milioni di bottiglie in eccedenza. Il comitato ha deciso che la quantità di grappoli che si potrà raccoglicrc quest’anno sarà di 9.700 kg per ettaro, invece dei 14.200 dello scorso anno. Inoltre, per la prima volta, solo l’82% del raccolto sarà imbottigliato: il rimanente invecchierà nelle botti per un altro anno, finché non si stabilizzerà la caduta delle vendite. Il numero di bottiglie prodotti si ridurrà del 44%. “Quando le vendite sono del 20% inferiori alle proiezioni, ci ritroviamo con riserve in eccesso”, spiega Jean-Marie Barillère, dirigente di Moet ennessy. Le vendite di vini e champagne di Lvmh, che controlla Moèt et Chandon e Veuve Clicquot, nella prima metà dell’anno si sono ridotte del 28% rispetto allo stesso periodo del 2008. Nelle ultime settimane, Lvmh e altri produttori, incluso Lanson, quest’anno hanno chiesto un taglio del 50% del raccolto. I viticoltori indipendenti, però , si sono opposti con forza, sostenendo di soffrire gli effetti delle “previsioni di vendita troppo ambiziose delle case produttrici”.

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