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AGRICOLTURA

Natura in tilt per il caldo anomalo, tra mimose fiorite e api smarrite

Coldiretti lancia l’allarme: coltivazioni a rischio quando arriveranno freddo e maltempo. Nel 2022 si contano 6 miliardi di euro di danni per il clima
AGRICOLTURA, API, CLIMA, Non Solo Vino
Anche le api risentono del caldo anomalo e sono in pericolo (ph: Pexels) 

Il caldo anomalo registrato nell’ultimo mese potrebbe avere gravi conseguenze per le coltivazioni in Italia: la natura sta andando in tilt, con le mimose già fiorite tre mesi in anticipo sulla Festa della Donna (8 marzo) e le api in difficoltà, mentre tutte le coltivazioni ingannate dal clima si stanno predisponendo alla ripresa vegetativa. Coldiretti lancia l’allarme per le produzioni agricole, a rischio con il probabile arrivo del freddo e del maltempo: c’è la concreta possibilità che, nelle prossime settimane, le repentine ondate di gelo notturno brucino fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti futuri.
Le temperature, secondo le previsioni, resteranno stabili almeno fino all’Epifania. E se in Sicilia, dove si sono registrate punte di 20 gradi, sono già fioriti i limoni in anticipo rispetto alla primavera, in difficoltà è anche il mondo animale con casi di api che, disorientate dalle alte temperature, si risvegliano ed escono dagli alveari con il pericolo concreto di venire decimate dall’arrivo del freddo. Il caldo è peraltro accompagnato da una persistente crisi idrica, con i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 18% di quello di Como al 26% del Maggiore, fino al 34% del lago di Garda, mentre il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è sceso a -3 metri e si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico.
Una situazione che fa seguito ad un 2022 che si classifica come l’anno più bollente mai registrato prima, con una temperatura di oltre un grado superiore alla media storica in cui sono cadute quasi un terzo di precipitazioni in meno, secondo le analisi Coldiretti (su dati Isac Cnr) che evidenziano che, nei primi undici mesi, la temperatura in Italia è stata superiore di 1,06 gradi in media. Si accentua la tendenza al surriscaldamento in Italia, dove la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine, dopo il 2022, il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020.
Il cambiamento climatico è stato accompagnato da un’evidente tendenza alla tropicalizzazione che, secondo Coldiretti, si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. 
L’agricoltura  è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno già superato quest’anno i 6 miliardi di euro.

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