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Allegrini 2024

Nazione / Giorno / Carlino

Quattro generazioni della famiglia Medici sono lì a testimoniare una solidità tutta “padana” nel fare vino. Siamo nelle terre Matildiche, le colline attorno a Reggio Emilia punteggiate di vigneti e castelli. Qui si estendono i filari del Lambrusco Reggiano Doc e della più recente doc Colli di Scandiano e Canossa. Il lambrusco è da sempre bandiera enologica di queste zone, oggetto di vivace contesa e interminabili diatribe fra Modena e Reggio, come l’aceto balsamico. Chi anni fa sentenziava accigliato che “il lambrusco non è un vino, ma una bevanda frizzante”, oggi si deve ricredere. Merito di vignaioli come i Medici, abituati a lavorare sodo e bene in vigna e in cantina, senza troppi interventi sul prodotto. Il loro cavallo di battaglia è l’Assolo; uno dei cru più premiati (citato da Wine Spectator) è il Concerto; chi volesse bere “strano” assaggi il loro spumante rosé Unique. Ma qui vogliamo celebrare un prodotto relativamente recente, il lambrusco secco I Quercioli 2006. Mix di uve salamino e marani, è spuma fine e ricca nel bicchiere, frutta rossa violacea al naso, in bocca una morbida
fragranza, mai stucchevole. Va bevuto giovane ( 1-2
anni max) e non troppo raffreddato (temperatura
ideale 14-15°). Da far scorrere a fiumi sulla cucina
emiliana, anche perché il prezzo (alla cantina) è
davvero straordinario per questa bottiglia che è
già andata in finale per i tre bicchieri del
Gambero rosso: 3,60 euro.
Quercioli, Lambrusco Reggiano Doc Secco. Info: www.medici.it

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