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Allegrini 2024

Nazione / Giorno / Carlino

Coriano, sulla collina riminese prospiciente il mare, è per storia e collocazione geografica uno dei grandi “terroir” del sangiovese di Romagna, assieme a Predappio, la collina faentina, quella imolese. Grandi giacimenti enogastronomici (vino, olio,formaggi, salumi) appena sfiorati dal turismo di massa che transita sulla vicinissima Riviera adriatica. Fossimo in Francia, qui nascerebbero circuiti turistici (hotel, locande, ristoranti di charme) e arriverebbero migliaia di enoturisti. Ma siamo in Italia e a fare marketing del territorio, ci pensano i privati. Agli inizi degli anni ’60 due fratelli, Giuseppe e Primo Santini, fanno rinascere Tenuta Santini. Mentre le campagne corianesi si spopolano e i contadini diventano albergatori e bagnini, questi pionieri lavorano sulla qualità del sangiovese romagnolo. Passano gli anni e adesso in cantina/vigneto c’è Sandro Santini e lo zio Enrico, una vita passata tra sindacalismo agricolo e bonifiche, si occupa della promozione. Intatta la passione per la terra (producono anche olio extravergine “Colline di Romagna”) che ha portato questa piccola cantina (30mila bottiglie) nella zona alta delle guide. Tre i vini: il taglio bordolese Battarreo e il sangiovese riserva Cornelianum, affinati in barrique, e il sangiovese base Beato Enrico, che qui segnaliamo. Maturato in acciaio, legni leggerissimi, il millesimo 2006 si presenta con buon naso di frutta rossa matura e bocca calda e morbida, di facile beva nonostante i 14 gradi. Esce di cantina a 6 euro (presto acquistabile anche online), Beato Enrico 2006, Sangiovese di Romagna superiore, Tenuta Santini. Info: www.tenutasantini.com

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