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Nazione / Giorno / Carlino

“Non criminalizzare tutto il settore vitivinicolo” ... Perseguire alla svelta i colpevoli, ma senza criminalizzare il settore
vitivinicolo italiano. È quanto chiedono Stefano Cecchi e Francesco
Colpizzi, presidenti rispettivamente
di Legacoop Agrolimentare e Fedagri Confcooperative Toscana, che,
pur fiduciosi nell’operato della magi
stratura, sono preoccupati per il danno economico che rischia di gravare
sulla produzione toscana a causa del
recente scandalo sulla sofisticazione
del vino. Che però, assicurano, non
ha coinvolto i 7.000 soci produttori
delle cantine cooperative della regio
ne. “I colpevoli -
sottolinea Colpizzi
- devono essere puniti, ma, come esistono disciplinari
di produzione per
il vino dovrebbero
esistere disciplinari
di comunicazione,
perché qui si rischia di vanificare lo
sforzo dei numerosissimi produttori
onesti”. “I danni economici non so
no ancora quantificabili - dicono Legacoop Agrolimentare e Fedagri - e
si potranno conoscere in autunno,
quando scadranno i contratti annua
li con i distributori”. La preoccupazione, però, è tanta nelle 20 cantine
cooperative toscane, che, su 23mila ettari di vigneto, producono il 35% del vino per un fatturato di 190 milioni. “Chiediamo alle istituzioni un piano di sostegno per rilanciare il vino toscano - dice Stefano Cecchi - e alla grande distribuzione di lottare con noi perché sulle tavole ci siano solo prodotti di qualità”.

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