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Bufera sul Brunello. Cinzano si dimette ... Il presidente lascia la guida dopo la decisione del ministro Zaia. Consorzio fuori dal comitato di garanzia. Autosospeso il presidente del Nobile...

Brunello, commissariato il consorzio ... Zaia nomina un comitato di garanzia. Il presidente Marone Cinzano si dimette... Non c’è pace tra i filari. Soprattutto quelli senesi, scossi come sono dalle
inchieste della magistratura e percorsi dai dubbi dei consumatori. Da una parte il Brunello, da mesi nella bufera, dall’altra il Nobile di Montepulciano, new entry nella poco ambita classifica dei vini sott’inchiesta.

Ebbene, ieri pomeriggio, in meno di mezz’ora, le due prestigiose “docg” toscane hanno perso le loro guide. Prima si è dimesso il presidente del Consorzio dei produttori di Montalcino, Francesco Marone Cinzano, sfiancato dalla gestione della complessa vicenda dell’inchiesta sul rispetto del disciplinare. Poco dopo si è autosospeso il presidente del Nobile, Luca Gattavecchi, la cui azienda è finita nel mirino degli investigatori che indagano sull’utilizzo di uve provenienti da zone estranee ai confini geografici fissati dai disciplinari.

Ma se il gesto di Gattavecchi va letto come un modo per sgombrare il campo dagli equivoci - è indagato come produttore e non come presidente - quello di Marone Cinzano chiude la lunga e complicata fase in cui il Consorzio è stato al centro delle polemiche sul rispetto delle norme. Le dimissioni sono state presentate nel pomeriggio di ieri al consiglio direttivo, che poi è rimasto riunito fino a tarda sera per decidere come procedere.

La nota di Marone Cinzano è stata diffusa pochi minuti dopo che il ministro per le politiche agricole, Luca Zaia, aveva annunciato l’istituzione di quel comitatoto di garanzia sul Brunello che lo
stesso Consorzio aveva annunciato due settimana fa. Il progetto dei “brunellai” parlava di tre membri da far eleggere: rispettivamente, Consorzio, Camera di Commercio e ministero. Mentre il decreto di Zaia non solo nomina tutti i membri, ma esclude proprio un rappresentante dei produttori di vino. Quisquilie, secondo Marone Cmzano, che si dice comunque soddisfatto “perché il ministero ha confermato la linea dell’assemblea dei soci, cioè quella di dotarsi di uno strumento di controllo innovativo che nei prossimi mesi dovrà dirci quale strada prendere”.
C’è invece chi
nella scelta del ministero un “commissariamento” del Consorzio stesso che d’ora in avanti si trova esonerato dalla ‘regia’ che dovrà compiere le scelte per tutelare il vino di Montalcino e privato di uno dei suoi compiti principali, appunto il controllo.

È certo, come dice Marone Cinzano, che “il decreto del ministero ruota attorno al mantenimento dell’attuale disciplinare”. Ma è altrettanto vero che da domani, a preoccuparsi di come far rispettare le regole, ci penseranno i tre uomini scelti dal ministro:
Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc, Vasco Boatto, docente di Economia agraria all’Università di Padova, e Fulvio Mattivi, responsabile del laboratorio di
analisi dell’Istituto di San Michele all’Adige, in provincia di Trento. Ma la tempesta non finisce qui, perché c’è ancora da risolvere la delicata questione del possibile blocco delle importazioni negli Usa.

L’ATTB (Alcohol and tabacco Tax and Trade Bureau) ha minacciato di chiudere le frontiere se le bottiglie di Brunello non saranno accompagnate da una certificazione attestante che contengano il cento per cento sangiovese. Il ministro Zaia è in prima fila per tentare di sbloccare la situazione e già oggi potrebbero aprirsi i primi spiragli. L’amministratore dell’Attb, Victoria I. McDowell, assieme ad altri membri dell’ente, saranno a Siena per un incontro con i vertici del Consorzio fissato nei locali dell’Enoteca Italiana.

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