Nazione / Giorno / Carlino

Cari amici, date l’esempio con la prevenzione ...Quando i giornali e le televisioni raccontano storie terribili di strade che diventano luoghi di morte, istintivamente penso sempre al dolore irreparabile di chi resta. Alla sofferenza atroce di famiglie che dovranno convivere, per sempre, con il lutto e con il rimpianto. E mi chiedo, silenziosamente, se ci sia qualcosa che noi personaggi pubblici possiamo fare. Per spezzare la catena di tragedie tanto grandi.
Anche nel mio paese, il Brasile, lo strazio delle vite, giovani e meno giovani, perdute sulle strade rappresenta un grande problema sociale. Dal mio punto di vista, il punto di vista di un uomo che deve ancora compiere trent’anni, l’unica risposta efficace può venire dall’esempio.
Mi spiego. Vanno bene i controlli. Sono necessarie leggi severe. Sono fondamentali le iniziative sul terreno della educazione civica. Occorre cioè far capire a tutti che un mezzo meccanico, una automobile come una motocicletta, può trasformarsi in un’arma letale, se viene utilizzato senza la necessaria attenzione.
Ma la prevenzione comincia dai nostri comportamenti quotidiani. Comincia dal comportamento di un genitore al volante: se i suoi figli lo vedono guidare dopo una abbondante consumo di alcol o se lo ammirano (si fa per dire) mentre ignora allegramente un divieto, che ‘autisti’ saranno, una volta diventati adulti?
Io adoro la velocità. Mi piace correre a trecento all’ora. Ma all’interno di un autodromo. Su un circuito. E persino per noi piloti ci sono regole da rispettare, norme da onorare. Il messaggio da trasmettere è questo: nessuno è padrone del destino degli altri. Non nella Formula Uno.
Figuriamoci nella vita di ogni giorno.