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Vino e nautica, passerella tricolore in America ... Il made in Italy ha due gioielli di cui vantarsi: il I vino e la nautica. E vuole farli brillare negli Stati Uniti. Questo è lo scopo principe della missione del sottosegretario al Commercio estero, Adolfo Urso, che comincia oggi a Miami. L’occasione sono due grandi eventi, il Vinitaly Tour di Miami e Palm Beach realizzato da Veronafiere con la collaborazione dell’Istituto commercio estero (Ice) e lo Yacht&Brokerage Show, il salone nautico tra i più importanti al mondo. Due eventi a cui sono presenti in forze le migliori case di produzio italiane. “Dobbiamo aggredire la crisi sostenendo i nostri prodotti e mettendo in luce il meglio del made in Italy” è la filosofia di Urso. Che gli Usa siano un Paese in crisi, forse più dell’Italia, non deve condizionare. “Gli Stati Uniti sono stati i primi a soffrire la crisi, ma saranno anche i primi a rialzare la testa. Quando ripartirà la locomotiva americana noi dobbiamo essere pronti”.

Il mercato americano è al posto d’onore per l’export italiano. Per il vino, ad esempio, il 2008 è stato un anno positivo (+1%) per le vendite negli Usa, ed è stato rafforzato il primo posto con la quota di mercato portandolo al 29,1%. “Un fatto molto significativo perché i nostri principali concorrenti hanno subito una riduzione. E’ accaduto all’Australia (-5,5%), alla Francia (-12,9%)”, puntualizza Urso.

Al Vinitaly statunitense sono presenti più di 80 aziende tricolori. “E’ il segnale - dice il sottosegretario - che non vogliamo arretrare. Il nostro vino è associato alla nostra cucina che negli ultimi anni si è imposta nella dieta americana superando quella francese”. Un orientamento confermato dal direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: “Stiamo cercando di fare un gioco di squadra che non può che fare bene alle nostre aziende e rafforzerà l’immagine di tutto il sistema Paese”.

Diversi gli obiettivi per la nautica. Un settore che viaggia a tutto vapore per la costruzione dei megayacht (l’Italia detiene il 51% del mercato mondiale), ma soffre parecchio per le piccole imbarcazioni. E tutte le previsioni concordano sul fatto che proprio le piccole subiranno di più gli effetti della crisi economica. Sono tutti motivi che spingono il sottosegretario a sostenere che “essere al Yacht&Brokerage Show è fondamentale. Anzi, è vitale, anche perché abbiamo la possibilità di mostrare la notevole qualità della nostra produzione. La nautica è un settore di punta per il made in Italy con un export pari al 46,6% della produzione nazionale, corrispondente al 60% del fatturato globale”. Anche sulla nautica si allungano le ombre della crisi e il sottosegretario Urso fa una promessa: “Se dovesse accadere, il governo è pronto a sostenere il settore”.

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