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Nazione / Giorno / Carlino

“La vita è troppo breve per bere vino in un bicchiere qualsiasi” ... I grandi vini del mondo, da oltre trentanni, si bevono nei calici realizzati dalla sua azienda. E lui, Mr Riedel, il cui motto è “la vita è troppo breve per bere vino in un bicchiere qualsiasi”, ne racconta la storia.

“C’è un stretta correlazione tra la forma del bicchiere e la percezione sensoriale del contenuto. Per questo, un calice giusto esalta il piacere del vino e permette di goderlo al meglio. Il bicchiere è come un altoparlante che trasmette le sensazioni del vino: l’80% ci vengono dall’olfatto, poi arrivano i sapori e le sensazioni tattili”.

Fu suo padre Claus a rivoluzionare il mondo della degustazione...

“Fu il primo a scoprire che il bicchiere deve avere uno forma a uovo per esprime al meglio gli aromi del vino. Allora lo stile dominante era quello dei bicchieri pesanti, dal vetro spesso e colorato. Mio padre creò così ‘Sommeliers’, una linea di calici di cristallo sottili con forme e capacità diverse a seconda del tipo di vino.
Io poi viaggiando molto ho introdotto un’ulteriore sofisticazione nelle forme, con bicchieri studiati per certi liquori o vitigni. Forme valide in tutto il mondo, capaci di creare il giusto equilibrio tra dolcezza e mineralità, acidità e sapidità”.

Quindi è il contenuto a determinare la forma?

“Lo spessore del bordo, l’altezza del gambo determinano l’inclinazione della caduta del vino in bocca, quali punti della lingua e del palato tocca. Mentre l’ampiezza del calice aumenta con l’intensità dei vini, per dare spazio agli aromi. Tutti questi elementi vengono studiati sulle caratteristiche del vino per esaltarle”.

Quali sono le caratteristiche che rendono il cristallo di Boemia perfetto per i calici da degustazione?

“Noi utilizziamo due materiali: il cristallino senza piombo per calici di basso prezzo, e il cristallo al piombo (24%) per quelli più pregiati. Quest’ultimo è più morbido e permette una qualità superiore nella lavorazione, che avviene senza cuciture. Tutti i nostri calici possono essere lavati in lavastoviglie e non si graffiano facilmente”.

Tra le novità del 2009 ci sono nuovi calici della serie Vlnum XL Che particolarità hanno?

“Si tratta di una linea di calici ampi e con uno stelo alto, di diverse misure. Dopo i calici per Pinot Noir e Cabernet Sauvignon, le new entry sono bicchieri ideali per degustare i grandi bianchi come gli Chardonnay. ma la novità più bella di quest’anno sono i decanter. Sono realizzati a mano libera secondo la tradizione veneziana muranese e non soffiati negli stampi. Le forme sono sinuose come quella del decanter ‘Eva’ che sembra un serpente”.

E’ vero che lei viaggia sempre con una valigetta con 4 bicchieri?

“Una volta sì, quando i calici nei ristoranti erano di bassissimo livello. Ora non è più così. E poi adesso nella mia valigetta ho il pc che occupa tutto lo spazio”.


Josef georg riedel, classe ’49, è entrato nell’azienda di famiglia nel 1973, leader nella fabbricazione di calici di cristallo. Rappresentante dell’11ma generazione dei Riedel, sotto la sua direzione l’impresa ha conquistato il mondo con una rete di filiali: Usa, Canada, Germania, Giappone, Regno Unito. La cristalleria, di antiche origini boeme, ha sede a Kufastain (Tirolo) e nel 2006 ha celebrato i 250 anni di attività. La forza dell’azienda sta anche nella collaborazione dei produttori vinicoli, che partecipano spontaneamente con Riedel per la sperimentazione di nuovi modelli attraverso workshop di degustazione.

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