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Sballo del sabato sera. Nove ragazzi su dieci bevono per ubriacarsi ... Rapporto Istat: il 26% rischia al volante... “Stasera ci sballiamo”. È l’imperativo dei giovani e giovanissimi, di quelli che escono il sabato con l’intento di imbottirsi di alcol fino a non connettere più. Alcol, pur che sia, senza disdegnare il vino ma in mix con superalcolici, come rum o gin, in cocktail di basso livello e poco costoso, ma di grande impatto. E poi, molti di questi ragazzi, si mettono alla guida delle auto per tornare a casa o finire la serata altrove. Li chiamano binge drinking che significa che nel minestrone ci finiscono più di sei bevande alcoliche in un’unica occasione, quasi sempre ingurgitate fuori pasto. Il rapporto Istat 2008 ci definisce un popolo di bevitori con 8 milioni e mezzo di italiani a rischio e nuovi costumi per i giovani che ci fanno somigliare ai paesi del nord Europa o agli Usa.
A rincarare la dose la ricerca ‘Il pilota’ dell’Osservatorio nazionale Alcol dell’Istituto superiore di sanità, punta l’obiettivo sugli adolescenti. Nove ragazzi su dieci bevono fino ad ubriacarsi e i maschi under 18 ingollano, di media, quattro bicchieri e mezzo mentre le coetanee li superano con sei bicchieri. Bere per sballo coinvolge il 64,8% dei ragazzi e il 34% delle ragazze con una percentuale del 42% relativa ai minorenni. Il modello di consumo più diffuso arriva dalla Spagna: il butellon. Il direttore dell’Osservatorio nazionale del centro Oms, Emanuele Scafato, sottolinea: “l’86% dei giovani che frequentano luoghi di aggregazione consuma bevande alcoliche spesso alla ricerca di un senso di ebbrezza”.

Un discorso a pane meritano gli over 15, ossia colore. per i quali l’Oms raccomanda nessun consumo di sostanze alcoliche ma che, invece, le statistiche ci dicono più coinvolti dei maggiorenni. Rispetto ai minorenni, i dati dell’Osservatorio sulla fascia di età 19-24, parlano di un rapporto più moderato con lo sballo. Si ubriaca il 19% dei maschi e il 9% delle femmine. I dati decrescono ulteriormente con l’avanzare degli anni: oltre i 25 chi alza il gomito diventa il 7,5% dei
maschi e il 5,5% delle ragazze. L’Istat concorda sui giovanissimi e riferisce che, in dieci anni dal 1998 al 2008, tra i 14 e i 17 anni si è passati, per i maschi, dal 12,6% al 18,7% e per le femmine dal 15,2% al 22,7%. Ma l’abitudine a consumare fuori pasto non è solo dei giovani. Sono 13 milioni e mezzo gli italiani che si concedono “il goccetto”: un uomo su due e una donna su quattro.
E’ sempre l’Istat, inoltre, a puntare il dito contro chi, nonostante tutto, si mette al volante. Tra i giovani della fascia 18-24 anni che guidano abitualmente, quelli con almeno un atteggiamento a rischio rispetto all’alcol sono il 26,1%. La percentuale scende invece al 18% tra gli automobilisti occasionali o i giovani che non guidano affatto. La differenza nei comportamenti, sottolinea l’Istat, è dovuta in particolare al binge drinking (24,2% contro 17,1%). Complessivamente, il 18% dei guidatori abituali ha un comportamento di consumo a rischio contro l’11,9% tra chi guida occasionalmente o non guida. Anche tra gli anziani, c’è una associazione più elevata tra consamo a rischio di alcol e guida abituale.

In totale sono 36 milioni gli italiani che consumano bevande alcoliche, pari al 68% della popolazione con più di 11 anni. Oltre 14 milioni e mezzo lo fanno tutti i giorni. La bevanda più diffusa resta il vino anche se guadagnano punti aperitivi e superalcolici mixati. Le regioni dove si beve di più sono quelle del Nord Est anche se la ‘palma’ va alla Valle d’Aosta.

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