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Nazione / Giorno / Carlino

Il pignoletto è il bianco autoctono del Bolognese. Grandi potenzialità di mercato, soprattutto nella versione frizzante adesso che le nostre bollicine funzionano, in Italia e all’estero. Può essere piacevole come il prosecco, a metà prezzo però rispetto al cugino Veneto. Il futuro del pignoletto è in mano ai produttori, per farne di più (si può), per farlo migliorare in qualità e per capire se il Bolognese punta sui rossi bordolesi (cabernet e merlot) o sul ‘suo’ bianco. Grazie alla disponibilità del Consorzio Colli bolognesi, abbiamo messo a confronto diversi pignoletti frizzanti. Una prova non facile, perché erano tutte bottiglie del 2007 e queste bollicine vanno bevute giovani, un anno per
l’altro. Qualche bottiglia infatti si era ‘spenta’. Ma non quella del Monticino, che continuava a dare freschezza e piacevolezza. La tenuta (12 ettari) sta sulle colline di Zola Predosa, alle porte di Bologna, gestita dalla
famiglia Morandi. La produzione prevede anche buoni rossi (cabernet, merlot e un simpatico barbera vivace). Al naso aromi floreali in bianco; il sorso
stupisce per freschezza e morbidezza. Un bicchiere di buona polpa, che quasi nasconde (un merito, per noi) il retrogusto amarognolo del vitigno. Compagno ideale per antipasti e tortellini in brodo, ma anche crescentine e salumi. In enoteca tra 6 e 7 euro. Pignoletto frizzante 2007, Il Monticino. Info: www.ilmonticino.it

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