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Nazione / Giorno / Carlino

“La carta vincente è l’enogastronomia” ... Le Langhe, all’interno del triangolo Genova, Torino, Milano, sono considerate territorio di eccellenza del turismo italiano sia per la loro bellezza, sia perché sono l’idealizzazione del buon mangiare e del buon bere. La domanda di accesso all’Unesco come patrimonio dell’umanità sta a testimoniare la loro importanza. Questo è il pensiero di Giorgio Chiesa, ad e proprietario della Lovera Hotel e Convegni. “In Italia ci sono 2 grossi poli enologici: la Toscana e il Piemonte - afferma l’imprenditore -. Le Langhe sono per il Piemonte quello che il Chianti è per la Toscana. In quest’area si concentrano la gran parte dei ristoranti stellati del Piemonte: nel
fazzoletto
di Alba e
dintorni ce ne sono addirittura otto. Nove con il nostro che, all’interno di una stazione di posta del 1700 ristrutturata, offre una cucina d’autore ed è citata in diverse guide gastronomiche. Lo chef, che nel 2009 è stato premiato quale miglior giovane d’Italia, opera in una cucina a induzione, senza gas né fuoco”.

Chiesa sottolinea che le Langhe puntano sul turismo enogastronomico, mentre Cuneo potrebbe svilupparsi come città per seminari. Bisognerebbe, però, potenziare la rete viaria e di comunicazione. “C’è già un aeroporto, che ha qualche difficoltà a decollare - continua Chiesa -, e c’è il progetto di un servizio autostradale che dimezzerà le distanze: l’Asti-Cuneo, il tratto stradale che dovrebbe collegare Cuneo ad Alba e Asti, i cui lavori si dovrebbero concludere nel 2012. La zona del cuneese deve fare qualche sforzo per presentarsi al mondo come offerta turistica; e per questo è necessario l’impegno delle Istituzioni”.
Quali sono le potenzialità delle Langhe? “Siamo conosciuti per il distretto del tartufo e dei vini. Alba ha il tartufo più
pregiato, perché più profumato, quello bianco. I
distretti dei vini si raccolgono tra
Barolo e
Barbaresco, i due
comuni all’interno dei
quali c’è la
Doc, paesini che danno il nome
al cru. Elementi di attrazione sono anche l’aspetto naturalistico e paesaggistico. Le vallate alpine si fondono con l’enogastronomia dando origine all’arte del buon vivere. E per visitare musei di alto livello qualitativo basta spostarsi nella vicina Torino”.
In che modo un territorio diventa produttivo in termini d’impresa? “Sotto l’aspetto puramente economico i margini non sono elevati, perché il flusso turistico non giustifica la redditività d’impresa, se però consideriamo il buon vivere, l’indicatore si alza di molto”.

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