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Allegrini 2024

Nazione / Giorno / Carlino

Il filetto che piaceva a Cavour e le cantine del re Barolo ... Tour goloso nelle Langhe... Il trekking in Nepal o sul Machu Picchu è un’avventura straordinaria, ma ci vuole anche un fisico bestiale. Provate a farlo fra i vigneti del Barolo o del Barbaresco: è un’esperienza unica. Non viene il fiatone e lo si può fare a qualunque età. E’ un susseguirsi di piccoli paesi arrocati sulle colline, un incontro con fattorie di campagna intatte e straordinarie, un mondo fatto di silenzi, paesaggi mozzafiato. Passeggiate - che i più pigri possono fare anche in carrozza - che dal Basso Piemonte portano fino alle terrazze dell’Appennino Ligure nell’ambito di un progetto dell’assessorato al turismo della Regione Piemonte, che ha appena acquistato il marchio del Biteg e che non pone confini amministrativi al turismo enograstronomico che va alla scoperta di prodotti tipici locali con vacanze fra Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. Il Piemonte con le sue colline, con le Langhe e il Roero la fa da padrone. Dopo una camminata fra i vigneti di Roero, una merenda a Cisterna d’Asti diventa una festa per gli occhi e lo stomaco: al ristorante ‘Garibaldi’, il proprietario taglia salame fatto nella cenere secondo un’antica ricetta e offre foglie di salvia impannata e fritta nell’olio, il tutto annaffiato da un Arnais che fa riscoprire il gusto della vita. E se si vuole appagare anche la mente, ecco l’imponente castello trecentesco dove visitare il mueseo delle arti e dei mestieri di un tempo. Per cena si riprende l’auto e si arriva fino a Cioccare di Penango
dove un antico monastero benedettino è stato trasformato nella Locanda del Sant’Uffizio, un hotel di charme nel Monferrato dove il cuoco prepara anche un delizioso riso ai germogli di pungitopo e dove le camere nella loro prestigiosa semplicità sembrano prese da una pagina di Gustave Flaubert. E poi chi osa lasciare le terre in cui nacque l’Italia senza visitare l’imponente castello di Grinzane Cavour? Il ristorante ha struttura e arredamento dell’epoca di Cavour e il menù a base di frissona cruda battuta e di filetto che si taglia col gassino lascia un dolce sapore in
bocca. E si è pronti per la cooking lesson nella vicina Villa Contessa Rosa a Fontanafredda, dove lo chef Cesare Giaccone insegna a cucinare “lo sgombretto da quatar sold” con relativo assaggio. Una sosta nella show room della cantina con assaggio delle migliori annate del re dei vini, il Barolo, è irrinunciabile. Il tour fra Langhe, Roero e Monferrato non è completo senza una sosta dal mastro birraio nell’originale “Casa Baladin” a Piozzo, una visita alla banca dei vini di Pollenzo (dove sono custodite centomila bottiglie provenienti da tutte le regioni) e una pausa nell’elegante ’Albergo dell’Agenzia’ di Pollenzo, già residenza sabauda, scelto da Carlo d’Inghilterra per un soggiorno durante una visita in Italia: per la cena c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ma dai ravioli del Plin al formagggio Castelmagno, dalla salsiccia di Bra al Cusiè in foglia di castagno al Testùn al Barolo qui è un festival della gusto dei sapori delle cose buone di una volta.

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