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Nazione / Giorno / Carlino

Orto fai-da-te contro la crisi.
Siamo tutti un po’ Michelle ... L’Italia riscopre i prodotti coltivati nel giardino di casa... Per necessità (crisi),
per passione (mangio naturale),
per puntiglio (facciotutto-da-me) o per moda (se lo fa
Michelle…) gli italiani scoprono
le virtù salutari della coltivazione
dell’orto. Nel giardino, sul terrazzo
o in vacanza, magari imparando
a zappettare mentre moglie e figli
sono in spiaggia. Le quotazioni
della vita country sono in forte
risalita - informa la Coldiretti -
“con un giovane su quattro di età
compresa tra i 25 ed i 34 anni che
fa l’orto o si dedica al giardinaggio,
quasi due milioni di under 35
che scelgono di trascorrere le vacanze
in campagna, otto ragazzi
su dieci che acquistano prodotti
alimentari tipici”. E su Facebook
si moltiplicano i gruppi dove si discute
su come coltivare basilico e
prezzemolo, o quando piantare
pomodori e peperoni. D’altronde,
gli esempi arrivano dall’alto. Addirittura
dalla Casa Bianca dove
l’orto “bio” voluto da Michelle
Obama ha dato i suoi primi frutti:
cipolle, patate, piselli, che proprio
ieri sono stati raccolti dalla
first lady e dagli alunni di una
scuola di Washington, con cui Michelle
li aveva piantati due mesi
fa. Una Michelle informale (camicia
a fiori rossi e pantaloni sportivi
arancioni) ha accolto i ragazzini
della scuola pubblica di Bancroft
e li ha accompagnati
nelle cucine
della Casa Bianca
dove lo chef Sam
Kass li ha aiutati a
cucinare.
Gli scolari sono
stati divisi in tre
gruppi: chi ha battuto le uova, chi
ha sbucciato i piselli, altri hanno
affettato le cipolle con cui accompagnare
riso integrale e pollo. Poi
tutti di nuovo in giardino, per gustare
il piatto in un picnic all’aperto.
E Michelle ha ricordato a tutti
l’importanza di un’alimentazione
sana per la salute: “Vedete, questo
è il frutto del vostro lavoro”. Interesse
che ha svegliato la lobby dei
pesticidi se è vero che Michelle
Obama ha ricevuto dall’associazione
delle industrie
chimiche una
lettera in cui si definiscono
“preoccupati” per tutta la
pubblicità data dalla
first lady all’agricoltura
bio a scapito
delle imprese
produttrici di anticrittogamici..
Sull’asse Washington-Londra
c’è un’altra appassionata illustre
di orti e giardini, la regina Elisabetta
II, che ha voluto creare un
piccolo orto negli immensi giardini
di Buckingham Palace. I giardinieri
reali hanno sistemato un rettangolo
di 10 metri per quattro dove,
rinunciando a qualunque intervento
chimico, si coltivano fagioli,
fagiolini, porri e rape.
L’idea è piaciuta molto agli inglesi,
che si sono ricordati di quando,
durante la Seconda guerra
mondiale, mentre Londra era sotto
i bombardamenti tedeschi, il
governo lanciò la campagna “Zappa
per la vittoria”. I reali e gli altri
cittadini coinvolti produssero 1,3
milioni di tonnellate di verdure e
ortaggi.
Così fu possibile addirittura dimezzare
le importazioni alimentari
che arrivavano sulle navi, costantemente
attaccate dalla marina
del Terzo Reich. Adesso pure
gli italiani scoprono il fai-da-te
nell’orto. E’ un bene, anche per
correggere i nostri stili alimentari.
Infatti ha fatto scalpore la notizia
che il paese mediterraneo per eccellenza,
inventore della omonima
dieta, non consuma i prodotti
del Mediterraneo.
Un’indagine dell’Osservatorio nutrizionale
Grana padano ha sentenziato
che solo un italiano su quattro
mangia mediterraneo, gli altri
consumano prevalentemente cibi
ricchi di zuccheri e grassi animali.
Anche un orticello può aiutarci
a stare meglio.

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