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Nazione / Giorno / Carlino

Grandi bottiglie a piccoli prezzi ... Oggi tre bei bianchi per l’estate. Partiamo da una
bottiglia preziosa. Maurizio Vallona sui colli
bolognesi è da sempre un artigiano del vino. Che
‘lavori’ il cabernet o il pignoletto la sua è sempre
una cifra originale di espressività. Oggi scegliamo
una bottiglia unica, il pignoletto vendemmia
tardiva Permartina. Vero cru, ottenuta da un’unica
vigna vendemmiata tra ottobre e novembre nelle
annate più favorevoli. E’ da poco in commercio il
millesimo 2006 che ha entusiasmato un po’ tutti.
Dai grappoli, in leggero stato di appassimento,
maturati due anni in barrique e poi affinati in
vetro, esce una bottiglia dai profumi bianchi,
invadenti al naso e in bocca asciutta, ottimo
equilibrio dolce-secco, dal finale tra
frutta e agrumi. Perfetta molto
fredda come aperitivo, o a tavola su
paté e crostacei, o su formaggi
cremosi, o anche con culatello e
parmigiano stagionati. Con questo
vino Maurizio sfida i vini alsaziani.
In autunno uscirà un nuovo
pignoletto in purezza 2006 tutto
acciaio che affianca il Primedizione
2008. Altrettante interpretazioni del
bianco autoctono del Bolognese per
mano di un grande solista del vino.
In enoteca sui 15 euro, Permartina
2006, Vallona. Info: tel.
051/6703058;
fattorie.vallona@serravallewifi.net

Lungarotti è famiglia storica dell’Umbria enoica. Tradizione e innovazione convivono nella maison che Chiara assieme alla sorella Teresa gestiscono tra Torgiano e Montefalco. In catalogo rossi da favola (uno su tutti: il Vigna Monticchio) e bianchi di grande spessore. Arriva questa coppia bianco-rosso, Torveto e Toralco, novità 2009 della gamma Lungarotti. Chiara ha voluto sintetizzare le terre dell’Umbria: Torgiano, Montefalco e Orvieto. Il bianco Torveto (50% chardonnay e 50 vermentino) esprime il valore territoriale di uve che danno il meglio di sé. Tipico bicchiere estivo, s’impone per profumi intensi al naso tra frutta bianca e agrumi. Il gusto è aromatico, di buona struttura, senza la ‘pesantezza’ di tanti chardonnay. Il 2008 è pronto da stappare, ma potrebbe valere la pena di farlo riposare un anno. Va a meraviglia freddo, come aperitivo e su primi piatti e pesce al forno. In enoteca sui 10 euro. Torveto 2008, Lungarotti. Info: www.lungarotti.it.

Minerale, acido e fruttato insieme. Sono le caratteristiche di un bianco di lago, estivo per eccellenza, il Lugana. Il nome è quello di un terroir meraviglioso (argille moreniche e calcare) sulla sponda meridionale del Lago di Garda, tra Verona e Brescia, da Desenzano fino a Lonato. Denominazione interprovinciale e interregionale, il Lugana è il bianco del Veronese, uno dei tre grandi vini da pesce italiani con verdicchio e vermentino. La maison Gerardo Cesari è tra chi ha fatto grande la Verona enoica nel mondo. Il suo catalogo è quello dei classici del territorio: valpolicella, amarone, ripasso, bardolino e soave, ai quali affianca diversi internazionali come pinot grigio, chardonnay e merlot. L’export tocca l’80% delle bottiglie. Di una tradizione rivisitata al meglio fa parte questo Lugana ‘Cento Filari’ 2008, da poco in commercio. L’uva è al 95% Turbiana, ex trebbiano di Lugana, il vero autoctono codificato da ricerca universitaria. Il 2008, annata difficile, ha richiesto un lieve appassimento in pianta per dare struttura e bouquet. Il risultato è un bicchiere fresco, di bel naso floreale, e in bocca di acidità vibrante, quasi tagliente. Perfetto sui pesci di lago e su primi piatti delicati. In enoteca sui 10 euro. Lugana “Cento filari”, Cesari. Info: www.cesariverona.it.

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