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Nazione / Giorno / Carlino

Grandi bottiglie a piccoli prezzi ... Cento anni fa l’isola d’Elba era coperta da 5000
ettari di vigne, un terzo della superficie. In
pratica si viveva di vino e miniere. Poi
gradualmente arrivò il turismo, la vitivinicoltura
divenne eroica, terrazze impervie da coltivare.
Adesso è un po’ meno eroica, ma sempre faticosa.
L’azienda agricola Arrighi ai piedi delle colline
di Porto Azzurro, produce vino e olio dagli anni
Cinquanta. Famiglia di albergatori, tra i pionieri
del turismo elbano, ha fatto crescere la vigna fino
a 6 ettari. Antonio Arrighi è il vigneron di
famiglia, appassionato e competente. Ama
produrre le bottiglie storiche dell’isola (Elba
bianco, rosso, aleatico) ma anche sperimentare
vitigni nuovi per l’isola, come il
Manzoni (riesling italico e pinot
bianco) o il syrah e il sagrantino. Di
grande piacevolezza i due cru, il
bianco Eraora (chardonnay e
manzoni) e il rosso Tresse
(sangiovese, syrah e sagrantino).
Poco ma eccezionale l’Aleatico. Qui
segnaliamo il classico Elba bianco
doc Ilagiù 2008, tutto da autoctoni
(procanico, ansonica e biancone).
Piacere e freschezza al naso, in
bocca asciutto e magro, ideale per i
pasti estivi.In enoteca sui 9 euro.
Ilagiù 2008, Elba
bianco doc, Arrighi Info:
www.arrighivigneolivi.it.

La Romagna del sangiovese sta crescendo.
Tra chi ha investito c’è il gruppo Cevico, il cui
presidente - Ruenza Santandrea - ha fatto una
scelta innovativa. Una vera e propria azienda
autonoma, tenuta Masselina. Un piccolo gioiello
di 22 ettari sulle colline di Castelbolognese tra
Imola e Faenza. Esordio felice con le prime due
bottiglie della vendemmia 2008. Un bianco “147
slm” (l’altitudine del vigneto),
chardonnay sapido e piacevole e
questo “158 slm” un super-Romagna
(sangiovese 70% e cabernet
sauvignon) dal felice impatto.
Bicchieri giovani, il rosso offre
sentori di frutta e sottobosco al naso,
al gusto è di giovanile potenza con
una punta di eleganza. Sono cru, in
attesa delle selezioni che stanno
affinando: sangiovese riserva 2008
(nel 2011) e un bianco più di
territorio (chardonnay e trebbiano)
nel 2010. In enoteca sugli 8 euro. 158
SLM, Tenuta Masselina
Info: info@masselina.it.

Arte del vivere salentino, e dei sapori. Siamo in
terra d’Otranto, a Galatina, tra Jonio e Adriatico.
Qui nel 1996 è nata la cantina Santi Dimitri
dall’incontro tra Vincenzo Vallone e l’enologo
Giuseppe Pizzolante. Si imposta un lavoro di
ricerca su vitigni (negroamaro, primitivo) e lieviti
autoctoni. Il risultato è una linea di prodotti, in
purezza o in uvaggio, che, per la posizione
geografica, il particolare microclima, il tipo di
terreno, il metodo di vinificazione, presentano
una forte connotazione territoriale. Della linea di
negroamari, primitivi e blend vari, ci ha colpito
per freschezza e piacevolezza l’Aruca rosato 2008,
da uve negroamaro. Colore
ammaliante (rosso cerasuolo con
nuance di rubino) , al naso vibra di
frutta e fiori rossi per poi donare una
bocca intensa e vellutata. Compagno
ideale della straordinaria cucina
salentina ricca di verdure e
formaggi, va bevuto freddo d’estate e
fresco d’inverno. Alla vendita diretta
a 6,50 euro, in enoteca sui 9. La
cantina leccese si propone anche
come ‘azienda verticale’. Non solo
vigneti e oliveti, ma anche cereali,
come il farro, e una intensa attività
agrituristica e di eventi culturali e
artistici. ARUCA 2008,
Salento Igt Negroamaro, Santi
Dimitri Info: www.santidimitri.it.

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