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Allegrini 2024

Nazione / Giorno / Carlino

Grandi bottiglie a piccoli prezzi ... Si parla tanto del successo dei vini “operai” dell’Emilia Romagna sulle Guide. Alleluia! Ma sarebbe meglio chiamarli vini “convenienti” perché il rapporto qualità/prezzo è vincente.
Prendiamo un sangiovese, fresco dei “3 bicchieri” del Gambero, il Petrignone 2006 di Tre Monti. Petrignone è il nome del podere di Forlì di Sergio Navacchia. Nato a Forli, acquistò negli anni Sessanta 25 ettari sulle colline forlivesi, ai confini col territorio faentino. Zona magica per il sangiovese, come confermò anche il prof. Attilio Scienza. E’ da lì che provengono le uve dei rossi più importanti, il Thea, che con l’annata 2007 si è aggiudicato per la decima volta i 5 grappoli dell’Ais, e appunto il Petrignone. Il millesimo 2006 è perfetto: giusto equilibrio nelle precipitazioni, temperature nella norma, maturazione fenolica ottimale. Vittorio Navacchia e sua moglie Roberta sono artefici di questo sangiovese riserva in purezza, che al naso inebria di frutta rossa polposa e ciliege nere, per poi in bocca esplodere di pienezza e morbidezza. Se qualcuno aveva dei dubbi sulla eccellenza del terroir romagnolo, qui può toglierseli. Anche perché questa bottiglia esce di cantina a 7 euro; in enoteca dai 12 ai 14 euro. PETRIGNONE 2006, Tre Monti Info: www.tremonti.it.

Mentre Friuli e Veneto si litigano per la sede del Consorzio del Prosecco (l’omonimo paese sta nel Carso friulano), queste bollicine sono tra i vini italiani più esportati e apprezzati. E le uve prosecco reggono le quotazioni nonostante la crisi. La Doc prosecco è stata estesa a mezzo nord Italia mentre il territorio storico (Conegliano-Valdobbiadene) è diventato docg. In tutto il Veneto si produce prosecco, con buoni risultati in termini di rapporto qualità/prezzo come dimostra questa bottiglia della Viticoltori Ponte, realtà cooperativa di Ponte di Piave nella Marca trevigiana. Oggi la cantina conta 1500 soci produttori con 1900 ettari di vigneti. Un territorio dai terreni eterogenei, che ospitano le argille e le sabbie del fiume Piave, determinando standard pedologici ottimali. La linea di vini fa riferimento soprattutto alla doc Piave, dai cabernet e merlot fino ai verduzzo e raboso. Lo standard è buono, come dimostra questo Prosecco spumante extra dry, nato per l’aperitivo ma apprezzabile anche a tutto pasto. Lievi fiori bianchi e pesca al naso, al palato si apre fresco, scattante, vivace, con una nota leggermente abboccata. In enoteca sui 6 euro. PROSECCO SPUMANTE EXTRA DRY, Viticoltori Ponte. Info: www.viticoltoriponte.com

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