02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Nazione / Giorno / Carlino

Vino, la Toscana sposa il “bio” ... Alla viticoltura sostenibile l’ottava edizione del premio regionale... Il vigneto Toscana è sempre più biologico. Più di mille aziende, oltre 6.200 ettari
di superficie, cioè quasi il 10% dell’intero territorio vitato della regione (un po’ meno dell’intero territorio del Chianti Classico), che è la prima produttrice italiana di vino bio, e pesa per il medesimo 10 per cento sul totale nazionale. Numeri da record. Ecco perché la Regione ha scelto il mondo del bio per l’ottava edizione del premio Vini di Toscana, che il governatore Claudio Martini (anche assessore all’agricoltura ad interim) consegna stamattina nella Sala Pegaso di Palazzo Sacrati Strozzi alle cinque realtà più rappresentative del pianeta bio. Quattro sono produttori: Giovanni Manetti dell’azienda Fontodi di Panzano in Chianti, la famiglia Lo Franco della Fattoria La Vialla di Arezzo, Moreno Petrini per la Tenuta di Valgiano in comune di Capannori, Hideyuki Miyakawa per Bulichella di Suvereto, in Vai di Cornia. Uno, infine, è un tecnico: l’agronomo Ruggero Mazzilli, coordinatore della Stazione sperimentale per la viticoltura sostenibile, che ha la sua sede a Gaiole in Chianti. E proprio nella cerchia dei premiati il mondo del bio disegna il suo circolo virtuoso: Mazzilli e Manetti sono infatti i protagonisti del “caso Panzano”. L’uno come agronomo votato anima e corpo al bio e al sostenibile, il secondo come presidente dell’Unione Viticoltori Panzanesi: 19 aziende (anzi, presto saranno 20) tutte guidate da quarantenni (alcuni venuti a investire da fuori Toscana), una piccola enclave tutta “bio” all’interno del Chianti Classico. Trecento ettari di viti, tanti premi: Fontodi e la Fattoria La Massa sono da anni nei posti alti della classifica di Wine Spectator. Ma il caso Panzano va oltre: “Noi lavoriamo - racconta Mazzilli - ormai su tutte le 36 aziende della zona, diciamo sul 70% della superficie vitata, anche con grandi nomi. Teniamo sotto controllo la flavescenza dorata e la tignoletta, riseminiamo le vigne con la pratica del sovescio, insomma come la natura chiede. E chi ci ama, ci segua”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024