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Alcol, gli italiani iniziano a 11 anni. “Sono i più precoci d’Europa” ... L’allarme degli esperti: “Non capiscono i rischi che corrono”... I bambini italiani si avvicinano all’alcol già a undici, dodici anni, prima di tutti i loro coetanei europei. E sono oltre 9 milioni le persone, di ogni età e di entrambi i sessi, che hanno comportamenti a rischio riguardo al bere. I nostri ragazzi, inoltre, si ispirano sempre più ai modelli del Nord Europa definiti di “binge drinking”, l’abbuffata di alcol. Tendenze e numeri che saranno oggi al centro della Giornata di prevenzione sull’alcol, convegno organizzato a Roma dall’Istituto superiore di sanità. Il primato negativo dei ragazzini è davvero allarmante. “È così. E questa è solo la media - risponde Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto superiore di sanità-Cneps - e vuol dire che i primi bicchieri di sostanza alcolica vengono bevuti ancora prima. Il dato purtroppo si incrocia con un altro: l’1,5% degli alcoldipendenti hanno meno di 19 anni. La loro carriera alcolica quindi dev’essere iniziata almeno dieci anni prima e non è stata mai intercettata”. Non confortano neppure i dati provenienti dagli ospedali. “Di tutte le intossicazioni alcoliche registrate in Italia e quindi dei ricoveri - precisa l’esperto - il 17% è relativo a ragazze e ragazzi al di sotto dei 14 anni”. I pericoli arrivano anche dalla strada. L’incidentalità legata al bere è elevata: dei 4.700 decessi all’anno, circa 2.200 coinvolgono under 24, che nel 40-50% dei casi erano alla guida in stato di ebbrezza o di vigilanza ridotta per aver bevuto troppo. Il problema è capire come mai nessuno riesca a individuare e fermare i giovani prima che sia troppo tardi. “Da una parte non esiste un’adeguata percezione del rischio da parte degli individui - sostiene Scafato - dall’altra sono venuti meno i meccanismi di controllo sociale che in passato rappresentavano la norma. I ragazzi erano “abilitati” al consumo in primo luogo dalle famiglie che consentivano loro di bere in pubblico solo sotto la supervisione di un adulto”. Oggi però non è più così. Secondo gli esperti, il fenomeno coinvolge almeno 500mila adolescenti al di sotto di 16 anni, l’età minima legale per la somministrazione e la vendita di sostanze alcoliche. “Il consumo di alcol - conclude Scafato - viene visto sempre e comunque come una cosa positiva, anche per il ruolo della pubblicità che orienta a bere anche chi non sarebbe orientato a farlo”. Infine, un cenno sugli anziani: tre milioni di over 65 sono consumatori a rischio.


I numeri

1,5% alcoldipendenti

Sono ragazzi, in carico ai Servizi, che hanno meno di 19 anni. La loro “carriera alcolica” è quindi iniziata almeno dieci anni prima.

209.000 bicchieri

Sono quelli consumati ogni giorno in eccedenza da adolescenti italiani tra gli 11 e i 18 anni. Le bevande più gettonate sono birra e vino.

12 minuti

Passato questo tempo, c’è un personaggio, nelle fiction italiane, che porta un bicchiere alla bocca. Analisi dell’Osservatorio nazionale alcol.

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