02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Nazione / Giorno / Carlino

Dalla Regione un milione alla coop. Indagato per truffa il fratello di Errani ... Mentre Vasco Errani, governatore dell’Emilia Romagna, è all’estero a godersi le vacanze in barca, suo fratello Giovanni, rimasto nella sua Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, naviga in acque ben più agitate. Errani senior, 64 anni, detto Gianni, è stato infatti iscritto dalla Procura di Bologna nel registro degli indagati con l’accusa di truffa aggravata nell’ambito di un’inchiesta aperta per far luce su un finanziamento da un milione di euro ottenuto nel 2006 dalla cooperativa Terremerse, di cui il fratello del governatore era presidente. Soldi comunitari erogati dalla Regione alla coop per costruire uno stabilimento vinicolo a Imola. Oltre a Errani, sono indagati alcuni dirigenti regionali che hanno firmato le delibere. Per loro l’accusa è abuso d’ufficio. La vicenda era più volte finita sui giornali, ma nell’ottobre 2009 Il Giornale di Feltri l’aveva rilanciata con veemenza, ipotizzando irregolarità e favoritismi, e Vasco in persona, due giorni dopo, aveva portato spontaneamente la documentazione in Procura ribadendo la regolarità della procedura. Il Pm Antonella Scandellari aveva perciò aperto un’inchiesta contro ignoti, affidando le indagini alla Guardia di finanza. A gennaio, poi, il consigliere regionale Pdl Gioenzo Renzi aveva presentato due esposti alla stessa Procura e alla Corte dei conti. Nei giorni scorsi le fiamme gialle hanno depositato il rapporto, da cui risulterebbero diverse irregolarità. Per questo il magistrato ora contesta a Gianni Errani la truffa aggravata, perché commessa ai danni di un ente pubblico, cioè l’Unione europea. Ma quali sono queste (presunte) irregolarità? Terremerse nel 2005 chiese i soldi alla Regione per il nuovo stabilimento: un milione di euro sui 2,5 complessivi. L’assenso arrivò, ma con il termine di aprile 2006 per completare l’opera. Il pagamento doveva avvenire a lavori finiti. Ma Terremerse, secondo le accuse, non rispettò i termini, anche perché mancava l’autorizzazione a costruire del Comune di Imola. Chiese e ottenne un mese di proroga e il 31 maggio dichiarò finiti i lavori. La Regione pagò. Il problema è, secondo le accuse, che lo stabilmento non era affatto finito. Né operativo. Lo divenne solo molto tempo dopo. Non solo: a giugno 2006 mancavano documenti essenziali, come il certificato di conformità edilizia e agibilità, che arrivò solo nel gennaio 2008. E ancora: Terremerse ha poi venduto lo stabilmento, nonostante fosse vietato nella delibera. Infine, chi doveva controllare in Regione avrebbe chiuso gli occhi. Di qui il presunto trattamento di favore. Il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Alfredo Bertelli, dichiara “piena fiducia nella magistratura” e ribadisce “la correttezza” dell’operato della Regione. “Vasco Errani e il Pd si rendano conto che non esistono più zone franche - attacca Galeazzo Bignami, consigliere regionale Pdl -: avevamo chiesto una commissione d’inchiesta ma Errani ce l’ha negata”. “Un nuovo caso Delbono (il sindaco di Bologna dimessosi perché travolto da un’inchiesta; ndr)? Certo, può essere”, chiude Angelo Alessandri, Lega Nord.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024