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Nazione / Giorno / Carlino

Grandi bottiglie a piccoli prezzi ... Bianchi da scoprire... La denominazione Colli Bolognesi meriterebbe di più di quanto non dicano guide e punteggi vari. Se non altro perché comprende un autoctono bianco, il Pignoletto, in grado di dare vini di grande freschezza e personalità. Spesso banalizzato nella versione frizzante, il Pignoletto fermo (“classico”) da quest’anno si fregia della docg, cioè il top della qualità. Ovvio che non basta. Bisogna investire nel marketing, nella promozione e convincere la ristorazione bolognese a valorizzare in carta i vini del territorio. Un esempio che fare qualità paga è una nuovissima e giovane cantina di Zola Predosa, Manaresi, scelta di vita e passione di un architetto, Donatella Agostoni, e del marito Fabio Bottonelli. Questo bianco, Duesettanta, alla prima annata (2009) ha fatto centro. Blend in parti uguali di pignoletto, chardonnay e sauvignon, è un super-Pignoletto davvero piacevole, potente (quasi 14°) ma di grande bevibilità. Al naso bel bouquet esotico di agrumi, al gusto intenso e di buona struttura. In enoteca 8-9 euro.

Duesettanta 2009, Manaresi. Info: www.manaresi.net.

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