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Vino, la nuova sfida sono i mercati emergenti … Grande produzione, ma i prezzi non reggono il passo. L’analisi dei Consorzi… Ancora una domanda-risposta in diretta tv: la nuova “fotografia” scattata riprende il settore trainante dell’economia locale, il vino. È Claudio Galletti, presidente Enoteca Italiana, ad inquadrare la realtà: “Mentre gli occupati in agricoltura a livello nazionale sono diminuiti, qui sono aumentati, proprio grazie al vino. Il senese conta su un migliaio di aziende che di fronte alla crisi hanno investito sulle viti, rinnovato impianti. E così sono cresciute le nostre quote di mercato in Italia, fuori e sui mercati emergenti. Abbiamo avuto 10 anni di trend sempre in crescita, poi il 2007 ha fatto segnare il passo; il 2009 ha visto una contrazione non della quantità ma dei prezzi e il 2010 segna la ripresa in termini di esportazioni e valori”. Ecco il punto: produzione sempre a gonfie vele ma prezzi in calo e fatturati ridotti. Sul futuro si concentrano dunque le speranze di una grande fetta di economia locale. “Il 2010 si presenta con un incremento della produzione del 10 per cento, con prezzi stabili – a parlare è Giancarlo Pacenti, vicedirettore del Consorzio del Brunello -. Le nuove sfide sono nei mercati emergenti: est-asiatico e est-europeo”. “La nostra forza è far parte di un territorio di eccellenza – aggiunge Letizia Cesani, presidente Consorzio denominazione San Gimignano -. Questo il vantaggio di marketing con cui affrontare le nuove piazze. Certo che avremo bisogno di aiuti dalla finanza, per supportare le nuove scelte e gli ammodernamenti”. “Il futuro? Dobbiamo giocacelo bene – dice Marco Pallanti, presidente Consorzio Chianti classico -. Bisogna puntare su un prodotto che ci contraddistingua da tutto quel mondo che ormai fa vino e il sangiovese siamo noi”. “Le giacenze sono pari a zero e il futuro è soprattutto nei mercati nuovi – dice Eros Trabalzini del Consorzio vino Nobile -. La differenza oggi è nella promozione”. In questo scenario quale il ruolo della banca? “Abbiamo un presidio agrario a sostegno del settore e seguiamo gli investimenti sui mercati esteri – è la risposta di Gianfranco Cenni, direttore area Toscana Sud Banca Mps -. Sono attivi accordi con i Consorzi e finanziamenti ad hoc per il reimpianto di vecchi vigneti. Sono operazioni della durata di 5 e 7 anni, con 3 di preammortamento, ma siamo pronti a sostenere i produttori anche a medio termine, a 20 ann.L’80 per cento dei produttori sono nostri clienti, puntiamo a conquistare gli altri”. La mattinata ha visto poi altri due incontri: “banca e Pmi” prime e per finire un’occhiata alle “scelte dei risparmaitori”.

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