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… Marketing e finanziamenti per sostenere la produzione” … Giuseppe Mussari, presidente di Mps e Abi: occorre innovazione… Banche e vino. Un binomio inedito, ma capace di disegnare nuovi scenari e di generare ritorni utili sia per le imprese bancarie ma anche per quelle che producono il nettare di Bacco. Ne è convinto Giuseppe Mussari, presidente del Monte dei Paschi di Siena e dell’Abi, l’associazione delle banche italiane, che nell’aprire il primo “Forum Montepaschi sul vino” ha tenuto a precisare che le “banche oggi non vanno viste solo come strumento per dare credito. Infatti sono capaci anche di fornire altri servizi, di studiare e individuare gli scenari futuri”. Proprio come dimostra lo studio condotto dall’area Research di Banca Mps che ieri ha lanciato Mps Wine Index, il primo indice sulla competitività del vino italiano.

Presidente Mussari, quale valore ha lo studio che ha avete presentato?

“La ricerca presentata ha un grande valore in sé, come strumento di conoscenza e di riflessione su un settore strategico per l’economia e per l’immagine dell’Italia nel Mondo. Ma è anche la testimonianza di come una grande Banca possa essere capace di dialogare con i territori, per comprenderne in profondità potenzialità ed esigenze, passo indispensabile per affiancare il mondo imprenditoriale in un concreto percorso di sviluppo, che non sarà privo di sfide”.

Sfide, a leggere la ricerca, soprattutto internazionali?

“La frontiera della crescita del settore del vino, in un contesto globalizzato, sta nella domanda dei Paesi in via di sviluppo. Da ciò la necessità, per i produttori italiani, di puntare ancor più sulla propria capacità di internazionalizzazione, adottando anche misure di rafforzamento dimensionale e patrimoniale. Occorre, però, anche innovazione di marketing e di prodotto: il vino italiano deve confrontarsi non solo con i nuovi produttori ma anche con l’evoluzione dei gusti e dei comportamenti di consumo che già da tempo sta interessando anche i mercati tradizionali”.
Come il mondo bancario può essere più vicino alle imprese vitivinicole, che in Italia sono mediamente di 7 ettari, e dunque medio-piccole?

“Il limite delle aziende è quello delle dimensioni ma hanno patrimoni ingenti. Quindi esiste un vantaggio competitivo nel rapporto con la banca. Noi, banche, dobbiamo fare sforzi in questa fase di ripresa incerta. Ci aspettano tre anni difficili, ma dovremo aiutare gli imprenditori a ricapitalizzare le imprese. Le banche devono stare dietro alle imprese agricole con prodotti specifici come sta facendo il Monte dei Paschi e come è stato il richiamo del ministro Galan. Se più imprenditori a rete ingaggiassero una banca per andare in giro per il mondo dove sono i compratori scoprirebbero il nuovo ruolo delle banche. Una sorta di consulenza”.

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