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Allegrini 2024

Nazione / Giorno / Carlino

Grandi bottiglie a piccoli prezzi ... Il vino degno del Papa... Un vino da papa, e non è un modo di dire. Piglio, in Ciociaria, appare alla storia per la prima volta nel 1088 con bolla papale di Urbano II col nome di Pilleum. La cittadina e il suo castello, posto su uno sperone del monte Scalambra, contesi per secoli dalle potenti famiglie romane dei Colonna, Orsini e Caetani, finirono poi allo Stato pontificio. Da lì arrivavano alle cantine vaticane apprezzate damigiane di vino rosso, tipico delle dolci colline ciociare. La giovane cantina Pileum (è del 2002), quasi tutta al femminile (animata dalla passione di Alessandra Borgia) ha recuperato i vitigni autoctoni della zona, in particolare il Cesanese del Piglio, unica doc frusinate. Il Bolla di Urbano si è imposto in pochi anni
come uno dei migliori rossi del Lazio. Il 2006, praticamente una riserva, è il must aziendale. Un vero vino-frutto, polposo e stimolante. Un grande naso di frutta rossa surmatura, in bocca è caldo, asciutto, vellutato, con finale leggermente amarognolo. L’affinamento in legno è garbato, la bella acidità tempera i muscoli (14,5°). D’obbligo metterlo su amatriciana, abbacchio e pecorino. In enoteca sui 16 euro. Bolla di Urbano 2006, Pileum. Info: www.pileum.it.
Lorenzo Frassoldati

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