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Le star del vino toscano tornano a brillare ... Le anteprime di Chianti, Brunello e Montepulciano... Il vigneto Toscana festeggia i 150 anni dell’Italia Unita. Nel segno del bicchiere, dai fiaschi delle osterie alle bottiglie di Chianti classico, Nobile di Montepulciano e Brunello di Montalcino servite come oggetti di culto - e a prezzi talvolta da capogiro - alle tavole più esclusive dei ristoranti supervip. Nel segno delle classifiche: solo per ricordarne una, quella della “bibbia” Wine Spectator conta pochissime etichette italiane nella “top 100”, e sono quasi tutte toscane. Nel segno dei numeri: si continua a parlare di giacenze invendute, di vigne con l’uva lasciata a marcire, ma le cifre raccontano prodigi sui mercati, percentuali a due cifre per l’aumento del venduto su tutti i mercati, compreso quello nazionale che, per effetto della crisi, resta il più debole. Nel segno dello spirito di iniziativa: è di questi giorni l’accordo del Consorzio Chianti Classico con Amorim Cork Italia, azienda leader nella produzione dei sugheri, insieme nella campagna “Gallo Nero per Save Miguel”, vera e propria “rivoluzione verde” all’insegna del tappo di sughero paladino dell’ambiente, se è vero che solo i turaccioli delle bottiglie di Gallo Nero (40 milioni sul mercato) assorbono una tonnellata di Co2 al giorno. Sulle ali di un ritrovato entusiasmo, il Vigneto Toscana si prepara a celebrare uno degli eventi più importanti dell’anno, la Settimana delle Anteprime, che da domenica 13 a domenica 20 richiama il mondo del vino nella quasi totalità della provincia di Siena più una parte del territorio fiorentino per la passerella delle debuttanti di lusso: l’annata 2008 e la riserva 2007 del Nobile di Montepulciano nella Fortezza della cittadina poliziana il 13 e il 14; l’annata 2010 e le riserve dal 2009 della Vernaccia lunedì 14 a San Gimignano; le annate 2010, 2009 e riserva 2008 in Chianti Classico Collection alla Stazione Leopolda di Firenze il 15 e il 16; infine, il 18 e il 19 (più il 20 per il pubblico), ecco a Montalcino “Benvenuto Brunello” con la riserva 2005 e l’annata 2006, particolarmente attesa perché “alla nascita” ebbe il massimo rating, le cinque stelle. Le cifre, si diceva. Tutte di segno positivo. A partire dal Chianti Classico: +21% di vendite nel 2010 rispetto all’anno precedente, con addirittura un + 55% nell’ultimo trimestre, mentre già gennaio 2011 segna + 12% su gennaio 2010; fatturato stimabile 500 milioni di euro, più i 75 milioni degli agriturismi. Gli Usa, pur con una minima flessione, restano il mercato di riferimento (27%) seguiti dall’Italia (24%) e da una buona ripartenza delle vendite in Germania (12%). Quanto a Montalcino, il Brunello sale a 8,3 milioni di bottiglie vendute, + 13% rispetto al 2009: un fatturato di 140 milioni, con il 62% di venduto all’estero. Infine Montepulciano, che da una recente indagine rivela un ricambio generazionale già partito nel 70% delle aziende, e conta il 60% degli addetti (1.200 in tutto) tra i 20 e i 40 anni d’età: il 2010 ha visto crescere il venduto a 10,7 milioni di bottiglie (+ 2%) (8miioni per il Nobile e 2,7 per il Rosso) con un vero e proprio “sold out” che porta il prodotto per il 59% all’estero, con la Germania come primo mercato.

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