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Allegrini 2024

Nazione / Giorno / Carlino

Il rosso intrigante ... Nella terra del barocco è facile scivolare in vini eccessivi: troppi muscoli, troppo frutto, troppa concentrazione. Un rischio che Antonio Moretti, nelle sue etichette siciliane di Feudo Maccari ha saggiamente sempre voluto evitare. Tanto più che questi sono tempi duri per i vini troppo ‘duri’ e anche i tempi d’oro del nero d’Avola sono un po’ sbiaditi. L’imprenditore aretino della mòda fa vino con bella coerenza stilistica e sempre con un occhio al mercato. Gli ultimi prodotti della val di Noto sono uno scintillante moscato “Sultana” che al primo millesimo (2009) ha convinto tutti per il garbo e la versatilità. Messo in cantina il primo vino dolce, Moretti ha voluto riposizionarsi anche nella linea dai rossi a base di nero d’Avola. Dietro le etichette già note Maharis e Saia (declinazioni del rosso siciliano, il primo di grande struttura), mancava una versione base di grande bevibilità e freschezza. Questo Nero d’Avola colma la lacuna. Fattura tradizionale, elevato solo in acciaio, nel millesimo 2009 si presenta ai naso ricco, fruttato e lievemente speziato (grazie a piccole percentuali di syrah). In bocca è intrigante, caldo, non troppo complesso, adatto ad ogni occasione. Da bere in ogni stagione. In enoteca sui 7-8 euro. qI Nero d’avola, Feudo Maccari.

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