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Allegrini 2024

Nazione / Giorno / Carlino

Un rosé molto versatile ... La nouvelle vague del vino vuole poca alcolicità, leggerezza, freschezza, bevibilità. Sarà questa la ragione della riscoperta del .lambrusco e delle bollicine connesse? Crediamo di sì. Dalle uve Grasparossa si ottiene uno dei tre lambruschi storici di Modena, forse il più “piacione”. La maison Chiarli che ha nel logo un pedigree risorgimentale (Chiarli 1860 è il più antico produttore di vini tipici dell’Emilia-Romagna) ha uno straordinario fiuto per le bollicine di qualità. Fresco dei 3 bicchieri per la sua Riserva del Fondatore (uno straordinario Sorbara rifermentato in bottiglia, sottile e decisamente vintage) la maison di Castelvetro cavalca l’onda dei frizzanti e piazza due bottiglie che sposano magicamente piacevolezza e mercato. Il Modèn Brut sono bollicine di pignoletto in purezza coltivato sui Colli bolognesi (Tenuta Santa Croce) ma vinificato a Castelvetro: Chiarli, da buon modenese, stuzzica i cugini bolognesi con un pignoletto-non pignoletto (niente finale amarognolo) che sfida i prosecchi. Ancor più stimolante questo Rosé Brut, bollicine charmat da uve Grasparossa e pinot nero. Un brut de noir di straordinaria lievità, leggermente aromatico e fruttato, spuma abbondante, perlage fine e persistente. Dall’aperitivo, alle carni bianche, al pesce, alla pizza, è davvero un bicchiere universale. Da servire ben fresco (max 10°). In enoteca sugli 8 euro. Rosé Brut, Cleto Chiarli Info: www.chiarli.com

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