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Nazione / Giorno / Carlino

La santa bancarella di Francesco “In vendita i doni dei capi di Stato” ... E i collezionisti sperano nel Cristo “boliviano” con falce e martello... C’è chi lo chiama il più esclusivo duty free del mondo, se non altro perché si accede con una tessera riservata solo a pochi dipendenti vaticani, ai prelati e al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Lì è possibile acquistare a prezzi vantaggiosi prodotti di marca, beni griffati, oggetti d’elettronica e hi-tech, alcolici e sigarette. Ma ora papa Francesco ha impresso il suo segno anche ai magazzini di abbigliamento del Vaticano, tre piani di negozio situati alle spalle della stazione vaticana nell’edificio che una volta ospitava il museo filatelico: ha fatto spuntare, tra borse Ferragamo e schermi ad alta definizione, il suo “personale” mercatino di beneficenza. E per volontà di Bergoglio, infatti, che nell’emporio all’interno delle mura leonine è stata adibita un’area che si trova al piano terra, giusto in prossimità delle casse, dove si possono acquistare a fini di beneficenza i doni che il Papa riceve da capi di Stato e presidenti, o anche durante le udienze e i vari incontri pubblici. I Papi hanno sempre ricevuto una grande quantità di oggetti, accresciutasi ancora di più con la popolarità di Bergoglio. E Francesco non ha voluto che tutta questa roba, il più delle volte manufatti dell’artigianato locale donati al Papa proprio perché tipici della cultura e dell’arte di un popolo, finisse confinata nei magazzini della Floreria vaticana - l’ufficio che si occupa dell’allestimento delle cerimonie pontificie e degli arredi degli immobili vaticani - accatastata e magari dimenticata tra mobili e suppellettili varie, come succedeva finora. All’incirca una volta la settimana un addetto del Governatorato va ai magazzini della Floreria e sceglie una selezione di regali con cui allestire la nuova area dello spaccio.
Sugli scaffali del prestigioso emporio, tra l’area hi tech e la sezione beauty con creme e profumi, sono così ora esposti servizi di tazze con l’infusiera per il mate, icone della Madonna, raffigurazioni di Cristo, stoffe e stole decorati dai paesaggi dei Paesi di provenienza. Ci sono soprattutto oggetti artigianali, ceste, astucci per il tabacco, calzature tipiche ricamate, anche un caratteristico poncho da gaucho con i colori dell’Argentina. Il loro acquisto è a scopo benefico. I cartellini richiedono un’offerta minima che può andare tra i 20 e i 50 euro, il resto sta alla generosità dell’acquirente. E chissà, del resto, che tra gli scaffali del mercatino papale non spunti presto anche il crocifisso montato su falce e martello che il Francesco ha ricevuto dal presidente boliviano Evo Morales una decina di giorni fa in America Latina. La notorietà dell’oggetto, dopo che le sue foto hanno fatto il giro del mondo, potrebbe valere un’offerta di beneficenza davvero sostanziosa.

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