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BACCO E CRISTIANESIMO

Papa Bergoglio: “ci può essere vera gioia anche in un brindisi, il vino è dono di Dio”

Il Pontefice torna a parlare di vino nella prefazione al volume “Prendi un po’ di vino con moderazione. La sobrietà cristiana”
PAPA BERGOGLIO, PAPA FRANCESCO, PAPA FRANCESCO LIBRO, vino, Italia
Papa Bergoglio ed il vino

Ci può essere vera gioia anche in un cin-cin in un momento conviviale, “in un buon pasto condiviso, in uno sguardo di comprensione e - perché no? - in un brindisi per una ricorrenza o un traguardo di un amico”. Lo scrive il Papa, Francesco I, nella prefazione al volume “Prendi un po’ di vino con moderazione. La sobrietà cristiana” del professor Lucio Coco, dedicato al vino in tempo di Quaresima, in uscita per la Libreria Editrice Vaticana, in cui l’autore sottolinea come l’oro di Bacco sia un “dono di Dio” e come tale non possa essere il vero problema se sorseggiato a piccole dosi. Piuttosto, il vero danno sta “nell’uso smodato che se ne fa”, dice Coco nel libro arricchito dalla prefazione di Papa Bergoglio, che più volte ha raccontato di sorseggiare del buon vino, pure se in piccolissima quantità.
“Non sono astemio, ma bevo poco. Vino italiano e di tutto il mondo. Ma proprio poco, eh”, confidò a Franco Maria Ricci, presidente della Fondazione Italiana Sommelier, nel corso di una udienza ad una rappresentanza di produttori, enologi e sommelier.

Ora il Pontefice, firmando la prefazione del volume ha colto l’occasione per spiegare quali sono gli atteggiamenti che possono aiutare autenticamente a vivere il tempo della Quaresima. “La sobrietà e la gioia - scrive Francesco nella prefazione - sono due atteggiamenti che credo possano aiutarci a vivere la quaresima in vista della Pasqua”. E tra le gioie autentiche, come dice appunto Francesco, ci può essere anche il momento conviviale di un bel cin cin con buon vino per una ricorrenza importante o per il traguardo raggiunto da una persona cara. Si tratta di gioire delle piccole cose della vita anche se abbiamo smarrito il gusto. “A volte - osserva ancora il Papa nella prefazione del volume di Lucio Coco - anche noi cristiani dimostriamo di non sapere ancora gioire veramente delle cose della vita o perché corriamo dietro ai piaceri occasionali e passeggeri, o viceversa perché ritrovandoci vittime di un certo rigorismo, siamo tentati a non cambiare, a lasciare le cose come stanno, a scegliere l’immobilismo, impedendo così l’azione dello Spirito, che porta con sé la novità della gioia”.
Ma il vino è anche un antico rimedio per sanare i guai della salute: il Pontefice ricorda infatti che nel volume di Coco c’è una breve omelia di San Giovanni Crisostomo, padre della Chiesa del IV secolo, nella quale commenta un breve passaggio della Prima lettera di San Paolo a Timoteo, in cui lo invitava a bere “un po’ di vino, a causa dello stomaco e dei frequenti disturbi”. “In questo modo - annota Bergoglio - san Giovanni Crisostomo ha l’occasione di insegnare ai fedeli che la creazione è buona ma va saputa gustare, per scoprire che è stata fatta proprio per noi, per il nostro bene, come un dono prezioso, affinché ci scopriamo amati e possiamo gioire insieme”. Anche “San Francesco d’Assisi - ricorda ancora il Papa - affetto da un malessere allo stomaco, siccome in convento i frati non avevano vino, benedì un bicchiere d’acqua che miracolosamente divenne dell’ottimo vino e che lo ristabilì in forze".

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