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Decalogo del vino sostenibile … Un decalogo per impegnare tutta la filiera vitivinicola a produrre un “vino responsabile”. A Gavi, dove venerdì scorso sono stati assegnati i premi “La Buona Italia”, è stata lanciata, su iniziativa del Consorzio di tutela del Gavi Docg, la Carta del Vino responsabile, firmata da un centinaio tra produttori, amministratori pubblici, comunicatori ed esperti della responsabilità sociale di impresa. Il manifesto è un decalogo di dieci buone pratiche che comprendono la tutela della terra, la salvaguardia dell'acqua, le iniziative di contrasto ai cambiamenti climatici, la protezione della biodiversità, la promozione della cultura e delle arti, l'impegno per la sostenibilità, la spinta per creare benessere sul territorio e il risparmio delle risorse naturali. “La responsabilità sociale nel mondo del vino - ha detto Roberto Ghio, neo presidente del Consorzio - è l'unico futuro possibile, come è chiaro a tutti che una produzione sostenibile e di
qualità non possa prescindere dalla giustizia sociale”. Tra i primi sottoscrittori della Carta del Vino responsabile, dirigenti dei consorzi per la tutela del Franciacorta, del Marchio Storico Lambruschi Modenesi, del Valpolicella, della Regione Piemonte, della Camera di Commercio di Milano, i produttori Marco Caprai e Michele Chiarlo. “Se il mondo della finanza ha sdoganato l'impatto sociale per le proprie attività significa che è davvero in atto un cambiamento epocale e che siamo pronti per muoverci in questo senso” ha detto Mario Calderini, direttore di Tiresia Centro Ricerca Social Innovation del Politecnico di Milano, invitando a trasformare la Carta di Gavi del Vino Responsabile da manifesto ad un sistema di conoscenza e informazione da diffondere tra i protagonisti del settore. E che dal vino coinvolga sempre di più produttori e consumatori.
Ma la giornata è stata impreziosita anche dalla consegna del Premio Gavi “La Buona Italia” dedicato, appunto, alla responsabilità sociale nella filiera del vino: ad aggiudicarselo è stata l'azienda umbra Arnaldo Caprai di Montefalco. Le menzioni speciali sono andate all'azienda Castello Banfi, altra realtà aderente a Confagricoltura, e al Consorzio del Franciacorta. La cerimonia si è svolta nella prestigiosa Tenuta La Centuriona di Gavi, anch'essa associata alla confederazione agricola. L'azienda Caprai è stata la più votata dalla giuria del Laboratorio Gavi, tra i 20 progetti finalisti selezionati, di cui fanno parte 16 aziende e 4 Consorzi. A ritirare il premio, dalle mani del presidente Ghigo, è stato Marco Caprai, titolare dell'azienda umbra e componente della Giunta nazionale di Confagricoltura.

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