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Quotidiano Nazionale - Divino sapore

I signori del Prosecco … I fratelli Giorgio e Paolo Polegato credono e investono nei vigneti delle colline del Valdobbiadene... Chi l’avrebbe mai detto, trent’anni fa, che il Prosecco avrebbe finito per conquistare il mondo? Eppure è andata proprio così e prova ne è il fatto che non c’è wine bar da New York a Tokyo che non lo tenga ben in evidenza nella lista delle proprie proposte. Molto del merito di questo fenomeno globale va a chi ci ha ostinatamente creduto, anche quando molti si ostinavano a etichettarlo come una copia sbiadita degli champagne francesi. Sottovalutando le caratteristiche che lo rendono unico e forte di un’identità inconfondibile. Un ruolo di primo piano in tal senso l’hanno giocato i fratelli Paolo e Giorgio Polegato che dal 1987 a oggi hanno investito nei vigneti che dominano le colline del Conegliano Valdobbiadene. Qui nasce il prosecco dell’Astoria Vini, primo produttore dell’area, uno dei marchi di riferimento che ha saputo distinguersi per la qualità e per l’attenzione a ogni dettaglio, dal contenuto all’etichetta. E per arrivare alla certificazione Sqnpi (Sistema di qualità nazionale produzione integrata), prima azienda di questa zona a ottenerla, i fratelli Polegato hanno puntato in primo luogo sulla salvaguardia del territorio: “Se vogliamo che il fenomeno Prosecco duri a lungo — spiegano — dobbiamo avere rispetto dell’ambiente, di chi ci vive e dobbiamo anche riuscire a garantire ricadute economiche positive per le aziende”. Una visione che si riassume nelle tre parole chiave per l’Astoria: sostenibilità, salvaguardia del territorio e salubrità. “Siamo consapevoli — sottolineano — che deve esserci sempre una giusta misura perché non esistono prodotti miracolosi e innocui: anche il verderame in agricoltura biologica, se usato troppo, danneggia il terreno sul lungo periodo. Per coprire tutta la nostra produzione Docg, che è di circa un milione e mezzo di bottiglie, oltre ai 40 ettari della nostra tenuta in Crevada abbiamo coinvolto 20 dei nostri 100 conferitori, e siamo felici di aver trovato grande risposta da parte dei viticoltori che lavorano con noi”. I vini più esclusivi della produzione Astoria provengono dalla tenuta di Refrontolo. Quaranta ettari di vigneto curati necessariamente a mano data la pendenza delle colline: un approccio che non a caso ha ricevuto il riconoscimento di “Viticoltura Eroica” dal Cervim. Il microclima di queste colline consente al vitigno di esprimersi al meglio, una propensione del territorio individuata sin dai tempi dell’antica Roma. Oltre oltre a prendersi cura della collina nel suo insieme, Astoria da alcuni anni ha adottato, alla maniera dei viticoltori francesi dello Champagne, il protocollo “Vignes fleuries” per la riqualificazione ambientale. Si tratta di una lotta ai parassiti del tutto naturale che prevede vengano messe a dimora piante e fiori in grado di arricchire il terreno e di attirare gli insetti amici della vite. Non è stato sufficiente “copiare” il progetto e sono stati necessari più di tre anni per studiare un insieme di sementi adatte al terreno e alle temperature. E così in primavera nel vigneto i colori dominanti sono quelli dovuti alle fioriture del papavero, della centaurea, del cardo e del finocchio selvatico oltre che delle ginestre, del sambuco, della rosa canina, del biancospino e del maggiociondolo. Oltre a offrire un colpo d’occhio straordinario vengono così a ridursi in modo drastico i trattamenti necessari. E un’ape sulle etichette delle bottiglie di Prosecco Superiore Docg simbolicamente rappresenta questo impegno che accompagna da sempre la produzione della cantina. Astoria vini oggi è il primo produttore privato dell’area del Conegliano-Valdobbiadene docg: oltre ai 40 ettari della Tenuta Astoria, conta quasi 80 conferitori, che vengono seguiti in tutte le fasi della lavorazione. L’investimento in tecnologie all’avanguardia consente di lavorare oltre 50mila quintali di uve l’anno e di dare lavoro a oltre 50 dipendenti. Il fatturato 2017 ha superato i 50 milioni di euro, +11% rispetto all’anno precedente. Usa, Giappone, Inghilterra sono i Paesi di riferimento per l’azienda, che cresce bene all’estero e in Italia.

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