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Quotidiano Nazionale

“Marche, l’export va” … Con oltre cinquecento aziende affiliate tra le province di Ancona, Macerata e Pesaro - Urbino, l’Istituto marchigiano tutela vini è uno dei due consorzi operanti nella regione e uno dei più importanti in Italia per avere aggregato quindici denominazioni di origine. Il direttore del consorzio è Alberto Mazzoni.

Mazzoni, il settore del vino sta accusando un momento di contrazione dei ricavi anche a causa della minore quantità prodotta. Da voi come procedono le esportazioni?

“Il trend delle esportazioni nonostante le crisi vede un incremento sulla linea nazionale dell’1,5 per cento, con punte del 2 per cento. C’è una ripresa della intera attività vinicola regionale. Il Verdicchio, assieme a Pecorino, Rosso Piceno e Rosso Conero, fa da traino a tutti gli altri vini. Fatto positivo, abbiamo notato un fermento delle aziende che vogliono investire verso paesi extracomunitari”.

Il mercato interno?

“Non dobbiamo assolutamente trascurarlo perché molte delle nostre aziende, vista la loro capacità quantitativa, si sposano meglio con il mercato interno anche perché le produzioni delle Marche sono limitate”.

Quanto avete investito per l’estero quest’anno?

“Tra paesi europei ed extraeuropei abbiamo investito oltre tre milioni e mezzo di euro nella promozione, in panicolare in Giappone, Stati Uniti, Canada, ma anche Germania, Olanda e Paesi dell’Est come Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia dove si prediligono vini giovani freschi, più bianchi che rossi. I rossi invece sono molto richiesti nel nord Europa, ma anche in Cina”.

Il mercato cinese è appetibile?

“Si sta evolvendo, ci sono aziende nostre che investono, ma siamo ancora nelle piccole quantità”.

C’è il rischio di essere copiati?

“Sui nomi sì, ma non potranno mai copiare la qualità dei prodotti e l’ingegno dei nostri viticoltori che hanno attivato un sistema qualitativo molto importante e con prezzi concorrenziali”.

Qual è il volume d’affari che muove il vino delle Marche?

“Oltre 140 milioni di euro, di cui 47 milioni relativi all’export. Questi sono dati relativi all’ultima campagna”.

Quali sono le novità per il 2018?

“Festeggeremo il cinquantesimo compleanno del Verdicchio dei castelli di Jesi, che segue le celebrazioni per il Verdicchio di Matelica. Le guide in uscita confermano il vasto consenso per il Verdicchio. Ma, al di là di questo, ciò che interessa il mondo produttivo è aumentare il prezzo medio di questo vino per dare più redditività al mondo agricolo. Il Verdicchio ha raggiunto livelli di qualità eccellenti, è tra i vini bianchi più graditi nel mondo ed è ora di aumentare il prezzo medio di vendita”.

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