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Quotidiano Nazionale

Il Mio Vino … Leonardo Pizzolo ha oramai messo in Abruzzo solide e irreversibili radici. Sono
passati tre lustri dalla sua decisione di trasferirsi a Popoli per seguire in prima persona lo sviluppo della nuova azienda, investimento familiare varato al giro di boa del nuovo millennio, sessanta ettari in due distinte località, assai diverse per microclima e giacitura dei vigneti: Popoli, altopiano montano che risente del gelido influsso di Gran Sasso e Maiella, e Capestrano, in una conca riparata dai rilievi circostanti, detta “il forno d’Abruzzo” per le alte temperature diurne. Dalla natia Verona, ove il gruppo Pizzolo è leader in allevamento e agroalimentare, un bel salto non privo di sacrifici per il giovanissimo Leonardo, che i primi tempi, come racconta lui stesso, fatica non poco ad adattarsi tuttavia si getta a capofitto nel suo impegno e realizza una formidabile accoppiata di Montepulciano moderni che fanno subito scuola. Ad essi si affiancano negli anni Cerasuolo e Trebbiano, a completamento di una gamma bene assortita. Dalla conduzione biologica degli esordi, l’azienda si è convertita al biodinamico, privilegiando in modo ancor più vincolante salubrità dell’ambiente e salute dei consumatori. Le uve del Trebbiano provengono da una piccola parcella, un tempo proprietà dei frati francescani. Nel calice screziato d’oro lascia affiorare agrumi dolci, elicriso, artemisia, pomacee, erbe officinali, una punta di miele di zagara, cenni di tostatura e accenti minerali gessosi. Speculare la rispondenza al palato, avvolgente e solenne, nobilmente sussurrato, mai gridato, chiosato da raffinata eco salina e agrumata. Destinato ad una splendida evoluzione.

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