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Repubblica Affari & Finanza

Champagne, il lusso della ripresa ... Lo champagne ha rialzato la testa. Dopo annate difficili,
mortificate da vendite 3 per 2 in Francia, le bollicine francesi stanno recuperando la loro aura di lusso. Le spedizioni hanno ripreso quota, +1%, poco ma di grande peso. Tanto che agricoltori e industriali hanno brindato. Soprattutto all’export. In particolare in Gran Bretagna, ma anche in Italia, che è sempre stato un mercato importante perle bollicine francesi. Una ripresa importante anche in Germania, Usa, Giappone e Australia. Hotel, viaggi, vino e cibo guidano la crescita dei consumi di lusso, secondo le analisi di Boston Consulting Group e Exane Bnp Paribas, presentate la settimana scorsa a Milano, nel corso di un convegno sui consumi di fascia alta. In questo scenario lo champagne, punta di diamante, è il barometro dell’economia. Non a caso segna il passo in casa, con la Francia al rallentatore. La leva strategica del lusso è il retail, sempre secondo le analisi presentate a Milano. Per le griffe del fashion rappresenta la quota più alta delle vendite globali. E il retail si sta rivelando la chiave di volta anche per lo champagne, soprattutto per le maison che fanno capo al gruppo Lvmh, dove le economie di scala riguardano anche le strategie commerciali. Si moltiplicano sale di degustazione a brand, come la saletta Krug di Palazzina G, a Venezia, l’hotel ristrutturato dall’architetto Philips Stark. Spuntano come funghi le “pop up”, sale temporanee. Ma la parte del leone retail la fanno ristoranti e bar. Londra fa scuola: 1 bottiglia su 10 si vende nella City, grazie alla spinta della ristorazione di qualità.

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