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Il giovane Mazzei e il nuovo balzo dell’Ipsus … Pronta l’annata 2019, il vino-progetto decolla… Ancora un’estate di riposo, poi uscirà l’annata 2019 di lpsus, il vino esclusivo come un club a numero chiuso. L’artefice è Giovanni Mazzei, figlio di Filippo, che con il fratello Francesco è a capo dell’azienda con radici al Castello di Fonterutoli dal 1435. Ipsus condivide la cantina con la casa madre, a Castellina in Chiariti. Meno di 5.000 bottiglie, con un vigneto di 6,5 ettari. Ipsus è un Chianti Classico Gran Selezione, gradino più alto della piramide. La 2018 è andata esaurita, nonostante una bottiglia superi i 300 euro. È un Sangiovese con una lucida visione delle proprie potenzialità: domato ogni aspetto ruvido, si presenta con un carattere deciso ma gentile. “La 2019” racconta Giovanni Mazzei “è il nuovo punto di partenza. Abbiamo diminuito le vinificazioni, puntato su una nuova selezione dei legni e su diverse tecniche che hanno aumentato l’eleganza”. Degustato in anteprima, lpsus sembra aver scoperto una dimensione ancora più avvolgente e calda, con un graffio leggero di tannini trasformato in eleganza sapida, preceduta da profumi di frutta rossa e macchia mediterranea. La prossima tappa, per i Mazzei, è una casa per Ipsus, una cantina tutta sua. Un progetto che appassiona Giovanni, 36 anni, laurea in Economia, passaggio in Mediobanca, poi al fianco del regista dei grandi eventi Marco Balich, e dal 2014 nell’azienda di famiglia. La tenuta di cui si occupa si chiama II Caggio, ed è appartenuta a Ezio Rivella, il piemontese che a Montalcino tenne a battesimo Castello Banfi.

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