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Le 600 famiglie del prosecco sulle colline … C’è un luogo comune nel mondo del vino: il Prosecco fa diventare ricchi chi lo produce. Per alcuni imprenditori magari è vero, ma esiste un mondo di piccoli viticoltori con poche piante e tanta fatica alle spalle che mettono assieme il raccolto. Sono il nucleo storico, i piccoli contadini che hanno resistito sulla loro terra anche quando molti emigravano in cerca di fortuna. Uno dei punti di riferimento di questa imprenditoria per nulla minore è la Produttori di Valdobbiadene, nata nel 1952 come cantina sociale, con 129 soci. Ora sono diventato fico, con mille ettari in 41 Comuni della provincia di Treviso, tutti con certificazioni multiple sulla sostenibilità. Il marchio sulle etichette è Val d’Oca, che ha portato all’ultimo Vinitaly una nuova linea: le Cuvée Classiche, quattro etichette. Due esistenti c Prosecco Docg Brut ed Extra Dry. Ora arrivano le versioni Rosé e Extra Brut. Quest’ultimo è un Prosecco al passo con i tempi, meno zuccherino, ben definito e piacevole. Racconta il direttore, Alessandro Vella: “Questa cantina è stata creata dopo la Seconda Guerra mondiale, quando bisognava cancellare i danni delle bombe sulle campagne, c’era bisogno di ripartire tutti assieme. Poi, alla fine degli anni Ottanta abbiamo iniziato a imbottigliare gran parte della produzione, a quel punto è nato il brand Val d’Oca che viene usato prevalentemente per ristoranti e hotel”. Buona parte delle uve viene raccolta a mano sulle colline del Prosecco Docg. “Qui ci sono famiglie che generazione dopo generazione» assicura Vella “conoscono il vigneto pianta per pianta e riescono a trarne il meglio”.

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