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Il Pinot Bianco nel Maso Nero. La sfida di Rudy … L’azienda Zeni e il Dosaggio zero che sorprende… Rudy Zeni è il vignaiolo tenace e sorridente che ha dato una svola all’azienda di famiglia, Zeni, a San Michele all’Adige, in provincia di Trento. Ha 43 anni, un diploma di enotecnico e una laurea di Economia. Dopo l’università è entrato nella cantina del padre Andrea e dello zio Roberto. “Quando sono arrivato” racconta “abbiamo iniziato con il metodo biologico”. La prima licenza di commercio arriva dall’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, nel 1882. Una osteria con mescita. Negli Anni 70 è nata l’azienda Zeni, assieme alla Distilleria con lo stesso nome. Vino e grappe, per 4 generazioni. “L’ultimo passo avanti è stato con il Trentodoc” spiega Rudy, in azienda assieme alla sorella Veronica, enologa. “Nel 1988 era stato acquistato il Maso Nero, con questo marchio dal 2003 produciamo bollicine di montagna”. Un vigneto di 14 ettari nel Campo Rotaliano e nel comune di Lavis, ad una media di 550 metri d’altezza. “L’acquisto del Maso Nero” assicura Zeni “è stato un azzardo, era considerato troppo in alto, ma ora con il cambiamento del clima tutto è cambiato”. I vitigni: Teroldego, Müller Thurgau, Nosiola, Chardonnay e Pinot bianco. Ed è proprio da uve Pinot bianco in purezza che nasce il Maso Nero Dosaggio zero millesimato Trentodoc. Profumo di vaniglia e un sorso con un ricordo di cioccolato. Si affina per 5 anni in bottiglia. “Quando abbiamo iniziato nel 2010, gli enologi rabbrividivano, ora li abbiamo convinti”, dice Rudy. Assieme al Dosaggio zero, solo un migliaio di bottiglie, ci sono il Maso Nero Brut (l’ultima sboccatura del 2023 è dell'annata 2019) e il Rosé, con Chardonnay e Pinot nero.

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